MANTOVA Proseguono le manovre del presidente del Mantova Filippo Piccoli, che sta sondando vari profili per la carica di direttore sportivo. Si complica la strada che porta a Christian Botturi, prima scelta del patron biancorosso. Le pretendenti al dirigente bresciano, già responsabile del vivaio dell’Acm e quest’anno in carica alla Pro Sesto, si moltiplicano. Al già lungo elenco si sono aggiunte il Novara e soprattutto il Pisa in Serie B. Più che il blasone della categoria, Botturi cerca garanzie a livello operativo. Questo avrebbe chiesto a Piccoli nel colloquio avuto col patron biancorosso. Certo il Mantova, che al momento va considerato comunque un club di Serie D, non parte favorito in un’ipotetica asta.
Salgono allora le quotazioni di Alfio Pelliccioni, il cui unico “problema” risiederebbe nel contratto che lo lega al Monopoli fino al 2024. Un ostacolo non insormontabile, ma che comunque va superato. Il ds sammarinese rimane in stand-by, ma chi lo conosce bene giura che sarebbe pronto a tornare di corsa a Mantova. Più defilato Antonio Obbedio, ex Renate che rimane comunque nella lista dei papabili, se non altro per l’esperienza e gli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni.
Altri nomi nel frattempo spuntano all’orizzonte, di ogni censo ed età: da Gianni Rosati; dirigente di lungo corso in Sambenedettese, Genoa, Spal, Carpi, Reggina, Pistoiese; a Claudio Ferrarese, giovane rampante che già qualche anno fa era stato accostato al Mantova. Addirittura qualcuno azzarda Giuseppe Magalini, per un ritorno che avrebbe davvero del clamoroso e che in un colpo solo abbinerebbe mantovanità e competenza (la sua carriera parla da sè): ma il “Mago”, artefice dell’eccellente promozione del Catanzaro in B, è già al lavoro in Calabria per la prossima stagione. In ogni caso, Piccoli conta di sistemare questo primo tassello del puzzle biancorosso entro fine mese. I lavori sono in corso.