Ponte S.Benedetto: bene gli aiuti alle imprese, ma sul ponte arrivino risposte rapide

SAN BENEDETTO Cosa lascia dunque in eredità una serata come quella di giovedì sera in piazza Matteotti a San Benedetto Po? La speranza che la situazione si sblocchi nel breve periodo o, in alternativa, il protrarsi di un’attesa in vista di notizie, e soprattutto, tempistiche certe. Parliamo del ponte di San Benedetto Po e dello stato dei lavori che vedono coinvolta la ditta Toto, non presente all’incontro pubblico con i sindaci di San Benedetto e Bagnolo Roberto Lasagna e Roberto Penna, col presidente del Consorzio Oltrepò Mantovano Alberto Borsari e col vertice di Palazzo di Bagno Beniamino Morselli. Senza dubbio, le parole più attese erano le sue; ma cosa è emerso dall’intervento del presidente della Provincia? «Non è stato e non è un percorso facile – ha dichiarato – l’obiettivo è quello di veder completato questo ponte, nessuno ha obiettivi diversi. Tra agosto e settembre vogliamo sapere, per quanto riguarda la parte in golena, quali interventi serviranno per l’adeguamento sismico del ponte, quante risorse saranno necessarie e i tempi di chiusura». Se da un lato si profilano all’orizzonte l’accordo con l’A22 e quello con la Camera di Commercio per stanziare fondi alle attività, entrambi con lo scopo di andare incontro alle esigenze di tutti al momento della chiusura della struttura, dall’altro la preoccupazione dei cittadini è una sola: i tempi. Una preoccupazione che ha dato il via anche ad azioni di carattere popolare, con oltre tremila firme raccolte dal comitato “Vogliamo il ponte”. Le domande fatte ai presenti hanno sì riguardato dettagli tecnici dell’opera, ma c’è anche chi ha dimostrato che la pazienza ha un limite: «Alla gente non interessano le “robe tecniche” – ha osservato un cittadino -; la gente vuol sapere quando aprirà il ponte», cogliendo l’applauso unanime e veemente di tutta la piazza.
La questione dunque è ancora ben lontana dal concludersi ma, in ogni caso, un riflettore è stato ben puntato sulla vicenda: l’azione del Comitato e la piazza gremita di giovedì sera dimostrano che il tema è drammaticamente sentito, e con particolare attenzione in un Oltrepò che non vuole ritrovarsi isolato.

Federico Bonati