MANTOVA Anche Matias Cuffa può cantar vittoria. Sfuggitagli un anno fa, nel suo ultimo anno da calciatore, è riuscito a centrare la promozione alla sua prima esperienza da allenatore. Breve ma intensa, come si dice: solo tre partite, promosso dalla Juniores per affiancare Garzon. «Per festeggiare aspetto l’ufficializzazione del Consiglio Federale – afferma prudente – . Scaramanzia a parte, sono contentissimo. So bene gli sforzi che questa società ha fatto negli ultimi due anni per tornare tra i professionisti. Per non parlare dei giocatori, dei tifosi e di tutti quelli che lavorano per il Mantova: questa piazza è finalmente tornata nel calcio che merita».
Cuffa è un vero specialista di promozioni: questa è la sesta. «La prima da allenatore – puntualizza – . L’emozione è la stessa, ma la tensione è diversa perchè dipende dai calciatori. Il compito dell’allenatore è trasmettere tranquillità e motivazioni, ma poi sono loro che vanno in campo. Comunque – se la ride – sono allenatore da pochissimo e ho già centrato una promozione: non è male, no?».
Anche all’argentino chiediamo di scegliere tre momenti significativi della sua stagione. «Mi viene subito in mente la partita col Forlì al Martelli – dice, ed è la stessa risposta data da Garzon – : match complicato e vittoria molto importante per noi. Poi non dimentico la prima volta che ho parlato con lo spogliatoio da allenatore, guardando negli occhi i ragazzi. Infine, tutti i momenti in cui ho cercato di trasmettere loro i valori in cui credo: lavoro, rispetto, professionalità».
Inevitabili anche per Matias i ringraziamenti: «Ai ragazzi, alla società e alla gente che ci è stata vicina anche nei momenti di difficoltà. Sarebbe stato bello festeggiare questa promozione sul palco, ma è andata così». Imperscrutabile l’argentino quando gli si chiede del futuro: «Mi auguro sia a Mantova, sarei l’uomo più contento al mondo. La società mi ha dato fiducia e io voglio continuare a crescere». Quindi…