Mantova Alcuni dei grandi successi di Sofia Goggia nascono a Mantova. Il 2018 per la giovane bergamasca si era aperto nel migliore dei modi, con l’oro nella discesa libera alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Un successo storico. La campionessa era riuscita a rivestire d’azzurro la medaglia d’oro, dopo 66 anni. A seguire la Coppa del mondo con 3 vittorie, 4 secondi posti e 2 terzi. Un anno magico. Poi, lo scorso ottobre, una brutta caduta: frattura del malleolo e due mesi fuori dai giochi. In un post sul suo profilo Instagram, la Goggia spiegava il concetto di “lentezza”: «Nella mia vita sportivo scappo dalla lentezza. Se non sei veloce non vai forte e sugli sci, quello che più voglio, è essere veloce». Dalle parole è passata ai fatti, affidandosi allo staff del dottor Antonio Zanini (che, oltre a operare a Brescia, continua il servizio al Poma e in San Clemente a Mantova). Su consiglio dello stesso Zanini, in accordo con il medico della Fisi Andrea Panzeri, la Goggia non ha subìto alcun intervento. Si è optato per la terapia conservativa, praticata al Fisiocenter. Quello della Goggia è stato un recupero lampo. Il 26 gennaio scorso il ritorno in pista e subito due podi: medaglia d’argento nel supergigante e nella discesa libera. (tombell)