Ceresara Dopo aver conquistato la Coppa Italia e la Coppa Europa, il Ceresara alza al cielo anche la Supercoppa. Trofeo strappato alle rivali di sempre della Tigliolese, in terra veronese, a Mazzurega. Purtroppo però, questo sarà l’ultimo anno in cui vedremo le ragazze del Ceresara alzare trofei. Per “colpa” della nuova riforma sportiva e dei costi elevati, la società ha deciso di puntare solo sulla squadra maschile: «E’ un grande dispiacere – dichiara il direttore tecnico Riccardo Bacchi – Abbiamo pensato di fermarci un attimo, poi chissà, se tra qualche anno ci sarà la possibilità di riprovarci. Ora ci concentreremo sui giovani per ripetere il percorso avuto con le ragazze, che abbiamo cresciuto sin dalla giovane età». Tornando alla gara con la Tigliolese… «Abbiamo disputato una grande partita – dice – Le ragazze erano cariche e al 100% della loro forma fisica e mentale. Il primo set è stato un po’ sofferto, poi però si sono riprese e sono andate via lisce come l’olio. Il set finale è stato lo specchio della partita: 1-6». Una stagione irripetibile: «Confermo. E’ mancato solo lo scudetto, ma onore alle avversarie. Non ci avrebbe fatto male vincerlo, però la Tigliolese è stata più solida di noi. Detto questo, siamo contentissimi di avere le tre coppe più importanti e prestigiose. Secondo me è meglio la Coppa Europa dello Scudetto, ed è stata una bella soddisfazione per noi. Ripeto, una stagione bellissima, piena di allenamenti duri e tanto impegno e sacrificio. Le ragazze ci sono sempre state, a parte qualche volta a causa di impegni lavorativi». Riavvolgendo il nastro, le ultime annate sono state tutte in crescendo: «Lo scorso anno siamo arrivati secondi in tutte le competizioni. L’unica è stata la Coppa Europa che non è stata disputata. Mancava l’organico e qualcosa in mezzo per ingranare al meglio. In più, a certi livelli se sbagli una palla, non riesci più a recuperare mentalmente. Nel 2016 abbiamo vinto Scudetto e Coppa Italia, mancava solo la Supercoppa. Guarda caso quella che ci siamo portati a casa quest’anno. Sono state annate bellissime. Far crescere le ragazze e insegnar loro come si sta sul campo, è stata un’esperienza unica che porterò sempre con me».
Samuele Elisse