CASTEL GOFFREDO Castel Goffredo Sono davvero poche le società che in questi giorni hanno ripreso l’attività. Tra le fortunate la Brunetti Castel Goffredo, che potendo contare su un bel numero di atleti di interesse nazionale, oltre a giocatori di altre società con cui collabora, lunedì 11 ha “riacceso i motori” e aperto le porte del PalaMazzi per la ripresa degli allenamenti. Una decina di giorni ricchi di emozioni, tanto lavoro e un briciolo di ritorno alla nuova normalità. Questo il bilancio del direttore tecnico Alfonso Laghezza: «La ripresa è andata abbastanza bene. Siamo riusciti ad organizzarci cercando di rispettare le indicazioni arrivate dalla Federazione come il distanziamento delle aree di gioco di due metri, l’ingresso in palestra senza ritrovarci tutti insieme, gli igienizzanti vicino ai tavoli e noi insegnanti con guanti e mascherina fuori dalle aree di gioco a dare indicazioni». Regole a cui gli atleti si sono attenuti con rigore: «Arrivano – prosegue Laghezza – usano subito l’igienizzante e a fine allenamento puliscono tavolo e palline. Non sono cose che richiedono troppo tempo: in 5 minuti è tutto a posto. In base al protocollo possono scegliere se indossare il guanto con la mano non dominante. C’è chi lo faceva soprattutto i primi giorni per sentirsi più sicuro, ma adesso i guanti sono introvabili. Ognuno ha il proprio asciugamano e deve stare attento a non raccogliere le palline con la mano con cui tiene la racchetta. Sudando, può essere rischioso. Anche noi siamo vigili, ma devo dire che tutti si sono dimostrati disciplinati. Sono tante le piccole accortezze a cui ci si è dovuti abituare all’inizio. Adesso la cosa è più semplice». L’importante per i ragazzi era tornare in palestra: «Non vedevano l’ora di riprendere a giocare. Noi li abbiamo accolti spiegando loro le regole per riprendere l’attività. Gli allenamenti sono andati bene e con il fatto che c’è poca gente in palestra rispetto al solito abbiamo potuto lavorare con più tranquillità. Ok la concentrazione, meno la forma atletica, ma è normale dopo oltre due mesi a casa. Da un punto di vista mentale, abbiamo usufruito delle condizioni migliori. Per non creare assembramento, abbiamo organizzato nella giornata tre gruppi di quattro atleti massimo. Si lavora sempre, anche il sabato. Tutti i pomeriggi e quasi ogni mattina, a parte quando gli azzurri seguono la parte atletica in videoconferenza con il preparatore della Nazionale. C’è anche chi ovviamente è impegnato con le lezioni scolastiche». Per ora ci si allena in palestra, ed è troppo presto ancora per pensare a tornei, competizioni e campionati. «La Fitet ha bloccato tutto e si riserva di prendere decisioni su quando si ripartirà. I tornei individuali non ci saranno perché lì si crea assembramento ed è troppo rischioso. Sui campionati non abbiamo certezze al momento. Noi intanto proseguiamo con gli allenamenti tutta estate. Ferie? Le abbiamo già fatte in questi due mesi e mezzo di quarantena. Non vogliamo fermarci, altrimenti restiamo indietro. Faremo solo qualche giorno a estate inoltrata. Tenere aperta la palestra è uno sforzo che fa la società, ma anche noi tecnici dimostriamo disponibilità e grande voglia di fare il nostro lavoro». Impegno, sacrificio, ore in palestra e passione sono alla base del successo e se la Brunetti è da anni ai vertici, un motivo ci sarà. «La pandemia ha sconvolto tutti: atleti, società e sponsor. Stiamo cercando di riprogrammare la nuova stagione al meglio. Vogliamo restare in alto. Dopo l’addio di Li Xiang, cerchiamo qualcuno del suo stesso livello». (cris)