MANTOVA Uno dei due imputati di un processo per favoreggiamento della prostituzione, per il quale l’altro ieri era previsto l’esame davanti ai giudici del collegio di Mantova non ha potuto essere presente perché aveva gli esami. Non si tratta di uno studente ma di un insegnante di storia che in questi giorni è impegnato in una commissione per gli esami di maturità. B.S., 62enne veronese, sarà quindi sentito il prossimo 10 febbraio, data cui è stato rinviato il processo che lo vede imputato insieme a A.E.D.L.R., 28enne sudamericano anche lui di Verona. Per quella stessa data sarebbe prevista anche la discussione e la sentenza del processo. Ieri in aula sono stati sentiti un residente del condominio di via Brigata Mantova in cui era stato scoperto un appartamento usato come casa d’appuntamenti, l’amministratore del condominio e il proprietario dell’appartamento. Quest’ultimo ha confermato di averlo affittato ai due imputati, mentre gli altri due hanno invece confermato il continuo via vai di uomini a qualsiasi ora del giorno e della notte Proprio i condomini avevano indirizzato le forze dell’ordine verso quell’anonimo appartamento al quarto piano di un palazzone di viale Brigata Mantova, nella primavera del 2019. A finire quindi nel mirino degli inquirenti i due conduttori dell’appartamento trasformato in alcova: l’insegnante veronese e il suo “compagno” dominicano. I clienti arrivavano al quarto piano attirati da annunci pubblicati su un sito internet specializzato in incontri sessuali dal costo tra i 50 e i 70 euro. A tenere le redini del business, sempre secondo il quadro accusatorio, una giovane dominicana parente del suo connazionale alla sbarra. Quest’ultima, sentita come persona offesa aveva di fatto difeso i due imputati dicendo, «non ero sfruttata, facevo quel lavoro perché mi piaceva, mi divertivo e ogni tanto ospitato delle mie amiche che la pensavano come me. Mio cugino e l’altro non sapevano nulla».