Confesercenti: con nuove zone rosse perdiamo 80 milioni di euro di consumi al giorno non c’e’ piu’

MANTOVA La stima di Confesercenti in occasione dell’avvio delle zone rosse dice che le nuove restrizioni costeranno all’economia italiana circa 80 milioni di euro di consumi al giorno.

 

Il direttore di Confesercenti Mantova Cornacchia osserva come anche per la nostra provincia la primavera rappresenta uno dei momenti migliori per la filiera turistica e per il commercio. Già dopo la cancellazione della stagione natalizia ora anche la Pasqua salta che avrebbe dovuto segnare l’avvio della stagione primaverile.

 

Quindi anche nel nostro territorio – rileva il direttore Davide Cornacchia – si devono fare i conteggi degli effetti delle nuove restrizioni che cancellando il turismo Pasquale e con il crollo della spesa delle famiglie,  mostrano uno scenario poco incoraggiante in particolare per commercio e turismo, la cui resistenza è ormai al limite.  

 

L’analisi di Confesercenti rispetto alle ennesime misure di restrizione determina un bilancio negativo per i consumi delle famiglie, che nei primi quattro mesi dell’anno arriveranno a perdere complessivamente 9,5 miliardi di euro. Di questi, oltre 3 riguardano il commercio al dettaglio e oltre 5 viaggi, ospitalità e pubblici esercizi.

 

Nel commentare la situazione il presidente di Confesercenti Mantova Rebecchi pone l’accento sul fatto che il mancato superamento della crisi sanitaria impone un costo sempre più elevato al settore del terziario e del turismo.  Rileva inoltre come sembra evidente che le restrizioni fin qui attuate non siano una soluzione sostenibile a lungo termine dall’economia.  Almeno in queste condizioni: sono più di tre mesi che siamo in attesa dei sostegni per le attività economiche ed i lavoratori, ma il provvedimento continua ad essere rinviato”.  

 

Rebecchi conclude la riflessione dicendo che “Non c’è più tempo: servono urgentemente i sostegni promessi, non solo per coprire quello che si è perso nel 2020 – che non ci è ancora stato ‘ristorato’ del tutto – ma anche per affrontare il 2021, che sarà un altro anno di forte crisi. Sostegni che devono essere rivolti a tutti, perché è inaccettabile parlare di ‘selezionare’ le attività da salvare: le imprese oggi si trovano in difficoltà non per propria responsabilità o perché non riescono a stare sul mercato, ma perché non possono operare a causa di una scelta amministrativa dovuta all’emergenza sanitaria in corso”.