MANTOVA Dopo la decisione del tribunale del Riesame circa la revoca dei sigilli apposti a titolo preventivo, il 23 aprile scorso, alle 120mila tonnellate di carta da macero, ieri mattina si attendeva il conferimento dell’incarico al consulente di parte indicato dalla procura e chiamato ad esperire l’accertamento tecnico irripetibile sul materiale ancora sequestrato. Ma la nomina di Santo Cozzupoli, ex direttore del settore attività produttive e controlli di Arpa Lombardia, è stata di fatto stoppata dai legali dei due indagati, Bruno Zago e Stefano Lucchi, rispettivamente legale rappresentante del gruppo Pro-Gest e direttore dello stabilimento di via Poggio Reale. Gli avvocati della difesa, sulla base di quanto statuito dall’articolo 360 del codice di procedura penale, hanno infatti presentato, a loro volta e nella medesima sede, formale richiesta di riserva d’incidente probatorio. In sostanza, entro il termine perentorio di dieci giorni – come già paventato l’altro giorno dalla Voce – dovranno individuare un loro consulente tecnico per esperire in contraddittorio i medesimi incombenti sul materiale ancora sequestrato. Non è da escludere inoltre l’eventualità che tale proposta possa comprendere, stavolta su impulso del giudice per le indagini preliminari, anche la nomina di un terzo tecnico super partes. Di fatto quindi l’inizio delle operazioni peritali slitteranno in ogni caso a dopo il 24 maggio. Nel frattempo però oltre ai 4mila metri cubi di fanghi e materia fibrosa e alle 20mila tonnellate di carta da macero, sottoposte a sequestro probatorio, restano altre 85mila tonnellate di carta tuttora vincolate a titolo preventivo dopo l’ispezione di una settimana fa eseguita da Guardia di Finanza e Polizia Locale. Le motivazioni della sentenza del Riesame verranno rese note solo tra poco meno di 45 giorni, anche se l’annullamento del maxi-sequestro non sembra scalfire l’impianto accusatorio avallato dagli inquirenti. La decisione dell’autorità giudiziaria consterebbe infatti nell’accoglimento di una serie di eccezioni a livello procedurale sollevate dalle difese durante la seduta del 9 maggio. Nella fattispecie quello dissequestrato lunedì dal Riesame resta comunque sotto vincolo in base al provvedimento emesso l’8 maggio fermo restante la conferma del sequestro probatorio. Immutate le contestazioni mosse in capo ai due indagati e relative a reati amministrativi e altri a vario titolo di natura ambientale. Tuttavia Pro-Gest ha già presentato una seconda richiesta di riesame avverso quest’ulteriore sequestro in attesa della nuova pronunica del Riesame