Mantova La posta in palio è alta; quindi anche la pressione di doversi salvare non può essere da meno per la Staff. Può essere questa una spiegazione per il ko a Roma con la Stella Azzurra? Il consigliere Gianfranco Malavasi è categorico: «No. Non ci sono più alibi adesso. Qui ci giochiamo tutta la stagione, sia noi come club sia i giocatori. Siamo delusi. Abbiamo fatto un passo indietro nella fase difensiva rispetto alle ultime gare. Non si possono prendere 30 punti nel primo quarto, come successo in passato. Poi eravamo riusciti, anche con innesti mirati, a risolvere questa lacuna. Delusione e rabbia». Il passivo di 17 punti (87-70) è pesante, per una Staff che deve recriminare l’atteggiamento nel primo quarto e il crollo nell’ultimo, quando invece nel secondo e terzo era riuscita a metterci una pezza. Troppo poco però: «Era un risultato importante. Bisogna giocare con intensità per tutti i 40’. Non è ammissibile un primo parziale così. La società ha fatto il possibile per correggere i problemi strutturali, come abbiamo già detto. Ora tocca ai giocatori dimostrare se sono da serie A o da serie B e ottenere quei risultati che finora sono mancati. Se siamo nel girone Salvezza, meritiamo quello. E siamo tutte squadre i cui valori si equivalgono. La differenza la fanno la voglia di vincere, la fame e la determinazione. Non bastano tecnica e talento a questo punto della stagione. Forse i giocatori non hanno ancora capito che ci giochiamo tutto. Il tempo per rimediare agli errori si assottiglia sempre più, gara dopo gara». E domenica si torna in campo alla Grana Padano Arena per il derby con la Juvi Cremona. Altra sfida che scotta ed è fondamentale vincere. «Sono tutte battaglie, dove l’importante è avere l’atteggiamento giusto. Anche contro Cremona dobbiamo lottare per 40’, non per 30’. Bisogna conservare la categoria perché l’obiettivo è chiudere il girone nei primi due posti. Spero domenica in casa, anche per rispetto dei tifosi, di vedere una squadra diversa da quella scesa in campo a Roma. Tutto è ancora nelle nostre mani, ma bisogna essere consapevoli che non c’è tempo da perdere». (cris)