OSTIGLIA – l nome ancora non c’è ma verrà annunciato a breve, i componenti del gruppo saranno invece presentati alla cittadinanza di Ostiglia con un’apposita assemblea pubblica e di sicuro vi è che sarà una lista civica pura. Certo, comunque, è anche il nome del candidato sindaco: Davide Bottura. L’ex assessore allo sport e politiche giovanili della giunta Salvadori ed ex consigliere di opposizione nel mandato Mazza entra così nella corsa alla poltrona di primo cittadino del comune rivierasco, che verrà scelto dai cittadini ostigliesi nella tarda primavera del 2024. Davanti, dunque, Bottura ha quasi un anno di lavoro, peraltro già iniziato, e se finora il gruppo è composto da circa una trentina di persone, altre se ne starebbero aggiungendo. «Una lista civica perché ritengo che non ci debbano essere ostacoli alla qualità delle persone – spiega il neocandidato – abbiamo costituito un gruppo di persone disposte ad impegnarsi per sovvertire l’innegabile declino del nostro paese: chi ha già avuto un’esperienza nell’amministrazione pubblica, chi questa esperienza è curioso di provarla, persone di diverse estrazioni politiche che però hanno in comune entusiasmo, capacità e competenza, ovviamente ciascuno nel proprio settore. Ci siamo suddivisi in gruppi di lavoro, ciascuno dedicato ai singoli argomenti che andremo via via affrontando, con l’obiettivo di predisporre un programma di interventi che prenda in considerazione tutti gli aspetti della gestione amministrativa. Riteniamo che il nostro paese non si possa più accontentare di “proclami” elettorali sistematicamente disattesi, di amministratori che, per incapacità personale, delegano affidando ad altri la gestione di settori strategici. Ostiglia ha bisogno di donne e uomini in grado di realizzare progetti concreti di sviluppo ed innovazione». Bottura, da oltre 30 anni direttore commerciale e procuratore della Co.Ve.Smi. srl ha dichiarato di essersi candidato raccogliendo l’invito che gli è arrivato da diverse persone: «L’ho fatto perché amo il mio paese, e perché ho vissuto da ragazzo l’epoca in cui rappresentava un vero centro di riferimento per la zona – conclude -. Ripensare a quei tempi, quando Ostiglia significava attrattività, lavoro, commercio, servizi, non deve essere una nostalgia del passato fine a sé stessa, ma stimoli per spingerci a riguadagnare il ruolo strategico che abbiamo purtroppo perduto».