MANTOVA i ripetitori della telefonia mobile non aumentano, ma si sommano tra loro per non creare sovraccarichi di onde. Il tutto fra le nuove normative che hanno aperto i rubinetti all’inquinamento elettromagnetico. Così l’assessore all’ambiente Andrea Murari replica a Fi e al governo, spiegando il nuovo regolamento che si andrà ad approvare in consiglio.
«Baschieri e il centrodestra, se sono davvero preoccupati per la salute dei cittadini, le barricate devono farle contro il governo che a fine aprile ha alzato i limiti di esposizione delle antenne da 6 a 15 v/m, sulla media delle 24 ore: un vero favore alle società di telefonia e un unicum in Europa dove il calcolo non è sulle 24 ore ma sui 6 minuti, per impedire di compensare di notte i picchi raggiunti nel giorno».
Invece, prosegue, «fanno polemica col nostro regolamento che fa di tutto per tutelare i cittadini ed è tra i più avanzati d’Italia. Infatti attraverso il regolamento calcoliamo l’impatto di ogni singola nuova antenna sommato a quelle esistenti per evitare picchi di elettromagnetismo potenzialmente dannosi. Un approccio avanzatissimo che ci permette di considerare come luogo sensibile e più protetto tutto il territorio comunale. Se le compagnie ci propongono l’installazione di una nuova antenna che sommata a quelle esistenti può generare un rischio, indichiamo all’operatore una posizione alternativa nelle vicinanze. Un lavoro sartoriale che richiede sforzo di calcolo, per il quale da anni siamo seguiti da Polab, società che lavora per i comuni, nell’interesse dei cittadini».
Di aggiuntivo rispetto alla mappa delle localizzazioni approvata nel 2022 Murari segnala solo l’ipotesi di localizzazione di un impianto in via Principe Amedeo, mentre via Nenni, via Vivenza, via Luzzara, hotel San Lorenzo e via Boldrini sono state individuate unicamente come ipotesi alternative a quanto già previsto nel 2022.