Maxi-blitz in mezza Europa per la gang dell’abbraccio: nove arresti, due a Mantova

MANTOVA Erano una vera e propria multinazionale del crimine ed erano specializzati nei furti con la tecnica dell’abbraccio. Una banda di nomadi rumeni è stata sgominata con una complessa indagine coordinata dalla procura di Venezia e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo lagunare in collaborazione con l’Europol. Tra le nove persone fin qui arrestate ci sono anche due donne che hanno colpito a Mantova. Si tratta di Simona Cristea, 30 anni, e di  Rebeca Vaduva, 23 anni, due esperte del furto con la tecnica dell’abbraccio, che consiste nel fermare una persona per strada con la scusa di chiedere un’informazione per poi abbracciarlo per ringraziare e strappargli ciò che ha di prezioso addosso, catenina d’oro o Rolex che sia. Dietro a questi colpi, spesso licenziati come furti da parte di zingari e balordi, è emersa una vera e propria organizzazione che agiva su scala internazionale. Gli arresti sono stati effettuati oltre che nel Nord Italia tra Mantova, Verona e Milano, anche in Spagna a Barcellona e in Inghilterra, a Manchester e Londra. Gli investigatori, al lavoro su questa banda da un paio d’anni, hanno identificato 42 rumeni di etnia rom che avrebbero messo a segno almeno 102 colpi tra furti e rapine con la tecnica dell’abbraccio prevalentemente nel Centro Nord oltre che in Spagna. I carabinieri di Venezia hanno anche individuato altri sei rumeni, indagati in quanto prestanome, ai quali risultavano intestate 1279 autovetture per un valore complessivo di 10 milioni di euro; mezzi utilizzati per mettere a segno i colpi che avvenivano quasi esclusivamente per strada. Attualmente sono in corso centinaia di sequestri di queste auto in varie località del Nord Italia ma anche in Belgio, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Svizzera, Austria e Olanda. I malviventi agivano in piccoli gruppi che si stabilivano temporaneamente nelle province in cui agivano. Qui prendevano di mira prevalentemente persone anziane con addosso monili e orologi di valore. Simona Cristea, ad esempio era stata arrestata in via Mazzini lo scorso 11 dicembre. Poco prima aveva tentato di sfilare un Rolex dal polso del titolare della gioielleria Piccinini di piazza Marconi, ma era stata costretta a fuggire dall’intervento di un altro gioielliere in via Calvi; la procura di Venezia la sta indagando per un furto ai danni di un anziano a Campalto (Ve) nel maggio 2018. Rebeca Vaduva è invece accusata di un furto ai danni di un anziano avvenuto a Porto Mantovano il 9 giugno 2018. L’attività criminale della banda era molto proficua: oltre a scorrazzare per tutta Europa a bordo di auto di lusso, quasi tutti si erano fatti delle mega-ville con piscina.