La VOCE dei tifosi, racconti dai gradoni dello stadio: Mantova-Brescia

corazon

di Chiara Sanguanini

Nicola posta su Mantova Passion: “Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere” (Enzo Ferrari)
Ha ragione. Come ogni sentimento forte la si può raccontare, ma solo chi la vive può capirla.
Mantova Brescia: anche oggi l’amicizia prima di tutto, al bar.
Amicizia non è passione: è rispetto, è civiltà, è una bevuta assieme, è un pranzo…
La passione è amore e va oltre.
“Mi raccomando, i regali solo a fine partita” (Renata) “Meglio di no, bella signora. Ne abbiamo fatti già un po’ troppi; oggi, undici leoni in campo” (Gianni)
10.000 sugli spalti. Il dj lavora: “Che bello lo stadio pieno!” (Agnese)
E la musica la musica riempie il cielo!
Attorno a me, mille sfaccettature della stessa passione.
Il brontolone? Presente e sempre incazzato!
Gli Ultrà? ça va sans dire! Presenti! Cantano, incitano, tutti belli neri, ma con l’anima bianco-rossa “Vogliamo vincere, vincere, siamo gli ultras…”.
Davanti a me un tipo sorridente e tranquillo con la maglietta ufficiale del Mantova. Sulla schiena un cognome sconosciuto “Chi era?” gli chiedo.
“Sono io” risponde “Giocavi nel Mantova?” “Macché, ho sempre avuto i piedi di marmo”.
E poi c’è Luciano: la sua passione è vecchia come la mia: sempre presente e sempre in curva. Si agita, tormentato dal desiderio di un gol, l’unico sogno del tifoso. “Ma dai, as pol mia sbagliar an gol atsé! Tuti li volti…”.
Il Mantova gioca bene, però Mensah di testa prende il palo (cross pennellato di Trimboli, migliore in campo), poi di testa sbaglia ancora “E alora, sto Mensah! Gioca bene bene, ma al segna mai” Luciano si intristisce. Il brontolone scuote la testa.
Al 17° solito errore in area della nostra difesa e il Brescia sfiora il gol.
“Ma basta!!! Non è possibile!!!” “Eh, è il nostro gioco” “Sarà…”.
Finisce il primo tempo
“Meritavamo l’1 a 0, almeno”.
Si ricomincia: “Ma noooo! Giù Bragantini?” “Eh, ma zoppicava!”.
Gli Ultrà cantano, cantano.
Al 4° il Brescia passa: nessuno ferma Borrelli, con le buone, o meglio sarebbe stato con le cattive e lui ringrazia.
0 a 1. Il nostro cuore si ferma; Luciano resta muto e un unico pensiero ci accomuna: “Brescia, amici un ca..o”.
Il Mantova riprende a macinare gioco; al 15° rosso per il Possa perchè protestava vivacemente per la presunta morte di Borrelli che resta a terra per molto tempo “E’ morto in campo, ed è resuscitato non dopo tre giorni, ma dopo tre minuti” (Renata).
Meglio di Cristo. Tutta la curva fischia il redivivo.
Borrelli non è morto, Possanzini è in tribuna e Massolini porta fortuna.
Luciano ripete “Sperema da paregiar” “Sarebbe il risultato più giusto” “NO” ribadisce il nostro “A saria giusta la vitoria dal Mantua”.
Il tempo passa, fino al 37°. Punizione dal limite: Galuppini tira e… Palo-palo.
Nooooo! Sfigaaaaa!
Irrompe Debenedetti e… GOOOOOOOOOOOL!
Terremoto in curva, la struttura dondola, il nostro urlo arriva fino a Brescia.
“Tanto siamo amici, no?”.
Io e Luciano ci abbracciamo, il brontolone si volta e sorride. Miracolo! Ecco la passione che trova il suo sfogo naturale.
E finisce così 1 a 1.
“Il pari ci va stretto” “Teniamoci stretto il punto” “Novanta minuti di qualità, bravissimi!”.
Ciao Luciano, alla prossima. Si torna a piedi verso la macchina.
Dietro di noi una famiglia bresciana: Gioele, 6 anni, ha la sciarpa bianco-azzurra al collo e il faccino triste.
La passione lo ha già contagiato; povero Gioele, ne avrai di polenta da mangiare!