Acqua, bene prezioso da non sprecare e strumento di pace

Mantova Un miracolo laico, lungo 24 anni. Ieri mattina, arrivando dal ponte di San Giorgio, era possibile osservare le sponde del Lungolago Gonzaga straripanti di un’allegra folla di studenti, impegnati nella celebrazione della 24ª edizione di “Fiumi di Primavera”, l’evento che celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Un esercito di circa 3.000 partecipanti, oltre 90 classi registrate, spalmate su 85 tavoli espositivi, con attività proposte e animate da associazioni, enti, e soprattutto dalla creatività delle scuole mantovane e dei loro studenti, in tema sempre di rispetto ambientale. Un appuntamento promosso e organizzato da Labter-Crea Rete di Scuole, in collaborazione con Comune di Mantova, Globe Italia ed Europe-Eurasia, Istituto superiore Fermi, liss Bassa Friulana di Cervignano del Friuli, Deakin University – Institute for Frontier Materials (Australia), con il patrocinio di Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica (Mase), Arpa Lombardia, Ats Val Padana e il contributo di Regione Lombardia. «Una giornata storica per un evento costruito con pazienza e determinazione – ha sottolineato il professor Sandro Sutti di Labter Crea – con due dirette video sia su scala nazionale (a cura di Lorella Rigonat e Graziella Mocellin, di Globe Italia), che internazionale. L’acqua dev’essere intesa come un messaggio di pace e questo movimento è speranza per il futuro». «Una contaminazione meravigliosa – ha fatto seguito l’assessore Andrea Murari – e come istituzione del territorio abbiamo la responsabilità di dare supporto alle iniziative che danno lustro, e fanno educazione, dove nel tempo la centralità dell’acqua è aumentata». «Un’edizione speciale – ha concluso il presidente della Provincia Carlo Bottani – che ha visto il ritorno, dopo molti anni, dell’Idrogeno, per giunta verde, e delle sue applicazioni di vettore energetico alla mobilità sostenibile (in azione c’erano le biciclette elettriche a celle combustibile) e alla produzione di energia elettrica a livello domestico».

Antonia B. Baroni