Calcio serie B – Mantova e Carrarese, così vicine e così lontane

Mantova Quasi 200 chilometri separano Mantova da Carrara. Men che meno si può dire che la Carrarese rappresenti una rivale storica per l’Acm. Eppure, nel match che andrà in scena domenica allo stadio Dei Marmi (ore 15) si affrontano due squadre con parecchi punti in comune. A partire dal fatto di essere due neopromosse.
Matricole inattese – Il Mantova è tornato in Serie B dopo 14 anni, la Carrarese addirittura dopo 76 (se non è un record, poco ci manca!). Ad accomunare i due club, è anche il fatto che la promozione non era nei piani delle rispettive proprietà. Il Mantova di Filippo Piccoli figurava in C addirittura da riammesso, dopo la retrocessione dell’anno prima: puntava alla salvezza e si è ritrovato a dominare il campionato. La Carrarese, dopo la crisi della gestione Buffon, è ripartita nel 2017 da Manrico Gemignani, industriale del marmo la cui azienda (Sogevan, main sponsor come la Sinergy di Piccoli per il Mantova) figura al secondo posto in tutta la Toscana per fatturato e utili. E lo scorso giugno ha conquistato la più sorprendente delle promozioni, battendo nella finale play off il favoritissimo Vicenza.
Continuità – Sia il Mantova che la Carrarese hanno deciso di sbarcare tra i cadetti mantenendo gran parte dell’organico della scorsa stagione, giusto con qualche mirato rinforzo di categoria: Mancuso e Aramu i più in vista per il Mantova; i difensori Hermansson (nazionale islandese) e Illanes, gli attaccanti Falco e Panico per i toscani. Nell’ultima partita giocata, contro il Brescia, l’undici titolare del Mantova presentava solo tre volti nuovi (Artioli, Mancuso e Ruocco); la Carrarese solo uno in più (Illanes, Giovane, Bouah e Cherubini).
Mister coetanei – Davide Possanzini e Antonio Calabro sono entrambi del ’76. I due, però, hanno scelto percorsi diversi. Possanzini è partito dalle giovanili, poi ha seguito De Zerbi nel ruolo di vice, è tornato al vivaio del Brescia e, dopo una fugace esperienza in prima squadra, è approdato al Mantova stupendo tutti col suo gioco. Calabro, invece, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo (era un difensore) si è quasi subito lanciato come primo allenatore, al Gallipoli. Ha ottenuto due promozioni in D, una in C e quella in B con la Carrarese dopo essere subentrato a Del Canto. In B ha già guidato il Carpi nella stagione 2017-18, portandolo alla salvezza. Possanzini e Calabro sono tra i pochi allenatori di Serie B confermati dai rispettivi club rispetto alla scorsa stagione.
Lo stadio bunker – Il rinnovato stadio Dei Marmi, che la Carrarese ritroverà proprio domenica dopo aver giocato le precedenti gare casalinghe a Pisa, è una certezza per i giallazzurri: nella scorsa stagione ben 16 vittorie su 19 partite, con una sola sconfitta al passivo. Un po’ come il Martelli quest’anno per il Mantova: 3 vittorie su 4 partite, zero sconfitte. Il “Dei Marmi” non è un impianto grande ma, forse complice il terreno in erba sintetica, costituisce da almeno un anno un autentico fortino per la Carrarese.
Sarà una delle variabili più influenti della partita di domenica. Una sfida tra squadre poco considerate dagli addetti ai lavori, ma determinate a giocarsi al meglio la “carta Serie B”. Anche questa è un’analogia.