Il personaggio – C’è il mantovano Ongari dietro ai successi dell’apneista Carrera. “Puntiamo al record mondiale”

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Mantova Il 4 e 11 ottobre, nel Mondiale di apnea outdoor, a Kalamata in Grecia, il pluricampione iridato Davide Carrera ha vinto due bronzi, scendendo a 116m nella monopinna e a 113m nella bipinna, tra l’altro entrambi nuovi record italiani. Mentre a settembre, sul Lago di Garda, ha conquistato due titoli tricolori in acqua dolce, con record del mondo (92m bipinna e 102 monopinna). L’arma in più però, per raggiungere questi risultati, si chiama Aaron Marco Ongari, chinesiologo e preparatore atletico mantovano, per la precisione di San Martino dall’Argine. Con Carrera ha lavorato su riprogrammazione e riequilibrio posturale per l’ottimizzazione della prestazione, sull’allenamento della forza, della tecnica di esecuzione adattata per l’alto rendimento, su post-infortunio e ritorno allo sport. «Ora un periodo di riposo – spiega il professionista virgiliano – poi riprenderemo la preparazione, con un obiettivo: il record del mondo».
Dott. Ongari, come ha iniziato a seguire l’apnea e a collaborare con Carrera?
«Davide è uno dei più importanti apneisti al mondo. Ha 48 anni, è torinese ma vive in Spagna, e io ho studiato e lavorato lì per 11 anni. Sono tornato a Mantova da un anno dove a Rivalta ho un studio nel quale mi occupo di esercizio terapeutico, rieducazione motoria post-lesione e post-operatorio, rieducazione posturale e preparazione atletica per tutti, oltre che sportivi e appassionati. In Spagna, dopo due specializzazioni in fisioterapia, riabilitazione e personal training per l’alto rendimento, ho lavorato con la “Unidad del Dolor” di Granada per la rieducazione motoria in casi speciali, poi in un centro di personal training e nel 2020 ho incontrato un appassionato di apnea: collaborando con lui, è diventato vice campione di Spagna. Si allenava con Carrera, il quale, impressionato dai suoi miglioramenti, ha voluto conoscermi e così abbiamo iniziare a lavorare insieme. Ha capito l’importanza della postura e dell’allenamento della forza. L’apnea è una disciplina entusiasmante, in crescita, ma anche rischiosa. Bisogna cercare la massima fluidità ed efficienza del corpo e del gesto sportivo per evitare problemi. Un movimento fluido è il primo requisito per raggiungere i risultati».
Che esperienza è stata?
«Bellissima. Poter passare del tempo in Grecia con i migliori apneisti del mondo è stato un onore. Carrera poi è un grande atleta, riferimento mondiale nella sua disciplina, ma soprattutto una grande persona. Ha l’umiltà del vero campione. Vive l’apnea non solo come sport, bensì come un qualcosa di spirituale, una passione vita, che vuole anche trasmettere ai giovani. Con una vita sana, con costanza e valori si ottengono risultati impossibili».
E adesso?
«A Kalamata Carrera non ha forzato molto, perché il suo vero obiettivo a medio termine è tentare il record del mondo di 137m. L’anno scorso lo ha sfiorato. Bisogna fare attenzione a tutti i dettagli della postura, del corpo e a dosare le energie, perché basta un nulla per rischiare la vita».
Tanti sport e interessi per lei, non solo gli abissi…
«Nel 2023 ho iniziato a seguire la Juniores e la prima squadra della Rapid Olimpia. I giovani hanno vinto il campionato e i “grandi” sono andati in Seconda Categoria. Inoltre collaboro con il Volley Piadena e seguo un pilota per il Mondiale di kart per la preparazione atletica, posturale, recupero e prevenzione lesioni. E oltre allo studio a Rivalta ho preso in gestione la palestra “Il Pero”. Perché lo sport? Insegna a gestire le problematiche che si affrontano tutti i giorni, le vittorie, le sconfitte, le perdite, la relazione con se stessi e con gli altri. Accettare gli errori, le cadute e lavorare sui difetti. Lo sport è anticipatore di vita».