Delitto Capuano: ricerche dell’arma senza esito in un cantiere edile vicino alla casa della vittima

SUZZARA Battuta palmo a palmo tutta la zona adiacente al condominio Campo Verde Uno, compreso anche un cantiere edile nelle vicinanze, ma dell’arma utilizzata per assassinare il 79enne Francesco Capuano ancora nessuna traccia: questo l’esito dell’ulteriore sopralluogo avvenuto nella giornata di ieri mentre a Napoli si celebravano le esequie del pensionato, freddato a colpi di pistola la mattina del 23 dicembre, nel garage del condominio dove viveva con la figlia. Il sopralluogo è stato condotto dai carabinieri, coadiuvati per l’occasione dai volontari del gruppo di protezione civile Città di Suzzara e dai vigili del fuoco ed ha visto l’impiego di attrezzature speciali come un metal detector: ovviamente nella speranza – purtroppo risultata vana – di recuperare l’arma del delitto, sparita nel nulla insieme al killer e sulla quale non è stato possibile ancora far chiarezza, così come sul movente di un delitto portato a termine con così lucida spietatezza.
Il fatto che non sia stata rinvenuta l’arma mantiene ancora amplissimo il raggio d’azione delle indagini che, quindi, si concentrano certamente sul Suzzarese e dintorni ma anche nella zona di Napoli, cittadina di cui Capuano era originario e dalla quale si era allontanato – per stabilirsi a Suzzara con moglie e figlia – nel 2010. Tuttavia, anche quell’allontanamento era stato motivato con la necessità di ricongiungersi con un altro figlio residente già a Suzzara e lo stesso Capuano aveva manifestato, pochi giorni prima del delitto, la voglia di recarsi a Napoli a trovare gli altri due figli; a dimostrazione che il 79enne non aveva alcun timore di fare ritorno nella cittadina dove per anni aveva svolto il mestiere di bidello.
Ora gli inquirenti attendono gli esiti dell’esame dei Ris sui proiettili rinvenuti in sede di esame autoptico nella speranza di fare più chiarezza su una vicenda che continua di difficilissima soluzione.
Soprattutto, finché non sarà individuato un movente plausibile sarà difficile riuscire a restringere il campo delle ipotesi.
Per ora, l’unica certezza – confermata anche dall’autopsia – è che chi sparò a Francesco Capuano aveva come unico obiettivo quello di uccidere il pensionato.
Occorre quindi aspettare per capire cosa accadrà nei prossimi giorni quando arriveranno i risultati degli esami.