MANTOVA Gli agenti del Gruppo Operativo della Polizia locale hanno identificato i presunti autori degli imbrattamenti fatti sui muri delle Pescherie e di altri edifici in città nella notte fra il 5 e 6 marzo scorsi. Si tratta di un 19enne e di un 20enne residenti in città, entrambi di origini nordafricane, uno dei quali già noto alle forze dell’ordine, che sono stati denunciati per imbrattamento, aggravato per averlo commesso su alcuni immobili di interesse storico e artistico. Inizialmente le indagini della Polizia locale avevano riguardato l’imbrattamento delle Pescherie con alcune scritte tracciate con della vernice a spray di diversi colori. A sporgere la querela che aveva dato il via alle indagini era stato Paolo Corbellani, presidente della Fondazione Pescherie Giulio Romano, che aveva spiegato che il restauro, concluso solo due giorni prima, del lotto imbrattato era costato 350mila euro. Gli agenti del Gruppo Operativo avevano iniziato così a visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza del centro scoprendo che quella stessa notte almeno altri quattro edificio del centro storico avevano subito lo stesso trattamento. Tra questi l’abitazione dell’ex sindaco di Mantova Nicola Sodano e la sede della Banca d’Italia. Alla fine le querele per gli imbrattamenti erano diventate cinque. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i movimenti dei vandali, e grazie a un’analisi a dir poco certosina delle immagini delle telecamere hanno accertato a loro carico cinque imbrattamenti che sono valsi loro altrettante denunce delle quali saranno chiamati a rispondere davanti all’autorità giudiziaria.