Mantova Un viaggio nella civiltà contadina del Novecento in trasformazione. E’ quello che si può vedere alla mostra “Giuseppe Morandi. Fotografie ritrovate” inaugurata ieri alla Casa del Mantegna, aperta fino a domenica 24 agosto. Il visitatore potrà passare in rassegna più di100 scatti, in gran parte inediti, tutti in bianco e nero, che documentano l’attività di fotografo di Giuseppe Morandi, nato a Piadena il 25 agosto del 1937 e venuto a mancare il 14 novembre dell’anno scorso. Le immagini scorrono nelle sei sezioni in cui la mostra è suddivisa. Ci sono i paisan, i volti della Pianura Padana, che, spesso trascurati dalla cronaca e dalla storia, occupano un posto di primo piano e sono al centro della scena. Non solo, ma prendono possesso degli strumenti come la macchina fotografica, la cinepresa, il ciclostile e il magnetofono, strumenti che hanno permesso loro di essere protagonisti. D’altra parte, non è un caso che Morandi, insieme a Gianfranco Azzali, nel 1967, sia stato fondatore della Lega di cultura di Piadena, una realtà che ha rappresentato bene il grande fermento che hanno caratterizzato quegli anni e quelli successivi. All’inaugurazione sono intervenuti la responsabile dei servizi culturali della Provincia Moira Sbravati, il vicepresidente della Provincia Massimiliano Gazzani, il curatore e presidente di Pantacon Matteo Rebecchi, Azzali della Lega di cultura di Piadena e lo storico dell’arte Carlo Arturo Quintavalle. Accanto i discorsi, nel cortile dell’edificio, c’è stato spazio per i cori “I giorni contati” e “Peto e Leo” che hanno cantato brani antifascisti e della tradizione popolare. L’esposizione è a cura della Lega di cultura di Piadena e di Pantacon, con il patrocinio della Regione Lombardia, in collaborazione con la Provincia e la Casa del Mantegna e con il sostegno del gruppo Tea. Nella parte conclusiva del percorso è allestita una sezione video in cui viene proposto il documentario di Pierluigi Bonfatti Sabbioni, Massimiliano Osini e Matteo Scaglioni “Giuseppe Morandi da Piadena”. E’ stata stampata la pubblicazione di un libro fotografico con una nota introduttiva di Paolo Barbaro e Peter Kammerer. La mostra è aperta da martedì a venerdì dalle 10 alle 13, il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, la domenica dalle 9.30 alle 12.30. L’ingresso è gratuito.








































