MANTOVA – Quale spazio per le nuove generazioni nella vita pubblica? A questa domanda ha provato a rispondere l’incontro «Giovani e Partecipazione», tenutosi venerdì sera all’interno di Arcifesta 2025 a Campo Canoa. Protagonisti del dialogo Pietro Casari, coordinatore del Forum Giovani Mantova, Maria Elena Ippolito, membro del Consiglio Locale dei Giovani di Parma, ed Emma Nicolazzi Bonati, tra i promotori della candidatura di Parma a Capitale Europea dei Giovani 2027. «Parma 2027 più che un riconoscimento è un’occasione – ha spiegato Nicolazzi Bonati –. Vogliamo arrivare alla fine senza rimpianti. È il momento di osare, di creare un’eredità che resti anche dopo il 2027». Per Ippolito, «tutto è nato da un semplice “swipe” su Instagram. Ci siamo chiesti cosa potessimo fare per la nostra città. La risposta è stata organizzarsi». Dalla candidatura al titolo, il gruppo ha costruito un percorso autonomo, fondato su uno statuto rigoroso e su assemblee realmente rappresentative: «Abbiamo rifiutato associazioni che coinvolgevano solo pochi giovani – ha chiarito Ippolito –. Non volevamo essere “una vetrina”. La nostra è un’assemblea per i giovani e dei giovani». Casari ha raccontato l’esperienza mantovana: «Il Forum è nato da un lavoro di anni. Siamo partiti con pochi contatti e oggi siamo 70 iscritti. È uno spazio consultivo, di rete e soprattutto propositivo. Stiamo lavorando a un evento cittadino di fine estate per dare voce alle idee delle nuove generazioni». Spazio anche all’Europa: «L’Europa non è nei palazzi grigi, ma nelle piazze delle nostre città», ha detto Nicolazzi Bonati. «Se non la costruiamo noi, saranno altri a farlo al posto nostro». E Casari ha concluso: «L’obiettivo è ridare fiducia nel processo democratico partendo dal locale. Serve organizzazione e coraggio: organizzarsi vuol dire contare, e contare vuol dire esistere». Antonia Bersellini Baroni






































