Mantova I fantasmi della notte di Halloween sono stati scacciati dalla vittoria sul campo di Roseto (62-82). Il terzo centro su quattro trasferte finora disputate ha mostrato una Pompea “versione fuori casa” rinvigorita, che si è messa alle spalle la sconfitta alla Grana Padano Arena con Imola, grazie soprattutto a un’ottima prestazione in difesa. Il presidente Adriano Negri ha seguito la squadra in Abruzzo e ha potuto applaudire i suoi: «Da un punto di vista mentale, la squadra ha avuto una bella reazione e soprattutto si sono viste abnegazione e determinazione. Un po’ di tensione in fase offensiva per il timore di sbagliare, ma poi siamo cresciuti e ci siamo sbloccati. Siamo stati bravi nella fase difensiva per tutti i 40 minuti e bravi i tecnici nel preparare la gara». Le sue parole forti in conferenza stampa giovedì sera forse hanno colto nel segno. «Tanti fattori hanno responsabilizzato i ragazzi. Le gare in casa con Urania Milano e Imola sono state affrontate con troppa sufficienza; domenica invece la determinazione è stata notevole su un campo difficile come quello di Roseto e contro una squadra che fa dell’atletismo e della dinamicità le sue armi migliori. Anche i dirigenti e il tecnico D’Arcangeli ci hanno fatto i complimenti per come li abbiamo messi in difficoltà nella difesa a uomo. E questo ci ha fatto molto piacere». Significa che il gruppo c’è: «Se la squadra gioca sui suoi livelli migliori, può mostrare tutto il suo valore. Sono due mesi che i ragazzi lavorano insieme e solo nel tempo ci si può rendere conto dei correttivi tecnici, tattici e umani da apportare». La Pompea gioca “senza pensieri” in trasferta, grintosa e rabbiosa, mentre tra le mura amiche ancora non ha dato il meglio di sé. «Purtroppo la squadra fa fatica a gestire la pressione e tende un po’ a rilassarsi mentalmente in casa. E’ come se dicesse: “Ok, in trasferta siamo stati bravi, ora da noi sarà più facile”. E invece facile, come abbiamo visto con Milano e Imola, non lo è mai. Fuori non abbiamo nulla da perdere e siamo più cattivi». Ora però si torna alla Grana Padano Arena domenica alle 18 contro il Forlì degli ex Giachetti e Ndoja. Che succederà? «Bella domanda. Loro sono forti, stanno giocando bene e hanno recuperato gli infortunati. Mi auguro sia una bella partita. Noi se siamo al nostro meglio, e lo abbiamo dimostrato anche in precampionato con Verona o Udine, ce la giochiamo alla pari. Dipende da noi». Tornando a Roseto, Clarke e Lawson hanno trascinato la squadra, segnando 44 degli 82 punti totali: «E’ stata una vittoria di squadra. Non mi piace fare nomi, ma tutti hanno messo il loro mattoncino, non solo gli americani. Non è stata una grande gara tecnica in attacco, lo si è visto all’inizio per il timore di sbagliare, ma ognuno ha fatto il suo, come Ferrara, Poggi e Maspero, soprattutto nella prima parte. E io sono soddisfatto di questo». (cris)