MANTOVA La richiesta da parte di Forza Italia di vederci chiaro a proposito della reale incidenza virale nelle Rsa trova la pronta risposta del cda della Fondazione Mazzali. “Apprendiamo, attraverso la stampa, che Forza Italia chiede chiarezza al Sindaco di Mantova circa “le voci riguardanti i contagi, tra ospiti e personale, delle RSA cittadine” gestite da Aspef e dalla fondazione Mazzali. Ricordiamo in tal senso che la Presidente del Mazzali Gazzoni, in qualità di presidente di Apromea (associazione di una ventina di RSA mantovane) ha scritto, congiuntamente all’altra associazione Uneba-Mantova, due note pubbliche dalle quali risulta che il fronte delle RSA era ed è impegnatissimo nell’affrontare una situazione difficilissima per l’aggressività del coronavirus. Ringraziamo il Sindaco Palazzi, il direttore generale dell’ASST Stradoni e la dott.ssa Bellani per aver contribuito a tamponare l’emergenza dovuta alla contemporanea assenza di operatori per malattia. Crediamo che sia noto a tutti che se la situazione delle Rsa non verrà seriamente presa in considerazione da Regione Lombardia, i degenti non potranno che riempire ulteriormente gli ospedali. Prendiamo invece atto che ad oggi il sistema sanitario Regionale non ha definito la presa in carico degli ospiti delle Rsa da parte delle strutture ospedaliere. Conseguentemente, molte strutture si sono trovate incolpevolmente a gestire, oltre ai già gravosi problemi sanitari della popolazione anziana ricoverata, anche quelli ancor più impellenti causati dal virus, con pochissimi dispositivi di protezione individuale, nessuno specialista pneumologo, nessun respiratore artificiale e col personale dipendente impaurito dal peso di un’assistenza di tipo ospedaliero impropriamente pretesa dagli operatori sociosanitari. Sottolineiamo, con gratitudine, che in questa pesante situazione i lavoratori del Mazzali si sono rimboccati le maniche e hanno dedicato tutte le loro energie agli ospiti e ai loro bisogni, sforzandosi di fornire ai parenti, comprensibilmente preoccupati, le informazioni sui loro cari. Per quanto riguarda il polo di via Trento, ricordiamo che trattasi di struttura accreditata e contrattualizzata, pertanto soggetta alla vigilanza dell’ATS e che abbiamo detto per primi sulla stampa che si sono riscontrati casi sia tra gli ospiti che tra il personale.
Non spetta tuttavia a noi il compito di fornire dati o bollettini dettagliati. È infatti giustamente l’Ats Val Padana, come richiesto e concordato con Regione Lombardia, a fare il lavoro di raccolta e comunicazione dei dati, non la Fondazione, né il Sindaco di Mantova, che dall’inizio dell’emergenza non ha rilasciato un solo dato, nel pieno rispetto delle competenze dei diversi Enti”.