MANTOVA “25 anni di mafie e antimafie”, questo il titolo della rassegna di autori, libri ed arti, declinato in tutti gli eventi che hanno come tema centrale proprio il binomio mafia e legalità, intesa, quest’ultima, nella sua accezione più ampia di impegno civile. «Siamo giunti al settimo anno di questa serie di incontri ed è doveroso ringraziare innanzitutto gli ospiti che hanno aderito anche quest’anno alla rassegna e i volontari che ci danno una mano a coadiuvarne la parte logistica – esordisce Nicola Leoni, sindaco di Gazzoldo degli Ippoliti. – “Le riflessioni per affrontare al meglio il futuro che ci attende”, sottotitolo della rassegna, ci impone di dedicare una parte significativa alla formazione, rivolta a docenti e dirigenti scolastici, che quest’anno si terrà al MaMu, sotto la guida del professor Marcello Ravveduto e della dirigente scolastica Paola Bruschi. La presenza agli eventi sarà forzatamente ridotta e l’accesso consentito solo con Green Pass valido; tuttavia ogni evento serale sarà trasmesso in streaming e stiamo cercando almeno di registrare anche gli altri. Un riconoscimento, infine, lo vorrei fare allo sponsor, Gruppo Marcegaglia, senza il quale la realizzazione di questa iniziativa non sarebbe possibile». Il sindaco Leoni parla di «unità di intenti tra i vari organi istituzionali, con l’obiettivo di coinvolgere tutto il territorio della provincia» e lascia la parola a Beniamino Morselli, presidente della Provincia di Mantova. «La mafia è come un cancro, che colpisce tutte le regioni d’Italia, non solo quelle del Sud, e in qualità di amministratori pubblici abbiamo quindi l’onere di gestire le risorse a nostra disposizione nel modo più corretto possibile. Senza fare facile demagogia ma è fondamentale parlare di legalità a partire dalle scuole, istillando il senso di giustizia fin da giovanissimi. Per questo, un grazie sentito va al comune di Gazzoldo e al suo sindaco per aver dato il là ad una rassegna come questa di così alta levatura». «Io c’ero con orgoglio – aggiunge infine Azzolino Ronconi, presidente della Consulta Territoriale per la Legalità -. Anche se non bisogna solo fare memoria, come dice Nicola, però è necessario capire cosa succede, anche a Mantova e provincia. Ancora c’è la voglia di mettere molto sotto il tappeto. Falcone diceva che la mafia sa dare risposte ai bisogni, per quello è vincente. Ebbene, anche la società civile dev’essere un modello vincente e lo diventa quando per necessità si ricorre alle istituzioni e non al capo-mafia». Il ruolo istituzionale nella lotta alla criminalità organizzata è sostenuto anche dall’assessore, Alessandra Riccadonna. «La lotta contro la mafia non può prescindere da un’unità nei ruoli delle istituzioni che ne permetta la diffusione in tutto il territorio: questa rassegna ne è un chiaro esempio, perciò merita da parte della stampa tutta la visibilità possibile».
Barbara Barison