MANTOVA L’ultima bolletta dell’acqua emessa da AqA, società controllata da Tea Spa, è una doccia fredda per i mantovani: l’incremento tariffario del 9,2% a decorrere dal 1° giugno 2024 e l’ulteriore balzello del 9,2% dal 1° gennaio 2025 sono gli aumenti più alti mai applicati negli ultimi anni dalla società che gestisce il servizio idrico di tanti comuni della provincia. Al gestore sono stati riconosciuti gli investimenti realizzati, l’inflazione degli anni pregressi e i costi eccezionali sostenuti per la fornitura della energia elettrica del 2022 destinata al funzionamento degli impianti.
«Nessuno mette in dubbio l’impegno di AqA nell’investire per l’ammodernamento della rete al fine di limitare le perdite che nel mantovano oscillano tra il 24/25% rispetto alla media italiana che si assesta intorno al 42%, ma questa volta si è andati oltre ogni limite», accusa il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri, che si è visto recapitare la email contenente le ragioni della batosta tariffaria.
«Nessun cittadino mantovano ha avuto incrementi salariali pari al 20% dal periodo pre-Covid a oggi – aggiunge –, e nessun’altra società italiana ha aumentato in questo modo le tariffe».
Baschieri sottolinea inoltre che AqA, nei cinque anni pregressi ha visto i propri utili raddoppiare, passando dai 596.902 euro del 2019 agli 1.230.844 del 2024. «Con bilanci così positivi era proprio necessario picchiare così duro sulle tasche dei mantovani per un servizio tornato pubblico dopo il referendum del 2011 in cui gli italiani hanno abrogato la norma che consentiva di affidare la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a soggetti privati scelti a seguito di gara ad evidenza pubblica?».
Forse, per il capogruppo azzurro, «era più opportuno spalmare questi aumenti su un arco temporale più ampio in modo tale che l’utente evitasse di trovarsi delle bollette così care dall’oggi al domani, ma a inquietare ancora di più è la simulazione che AqA evidenzia in una tabella comparativa tra la spesa media di un’utenza tipo (consumo 150 mc/anno) nel periodo che intercorre tra il 2025 ed il 2029 dove si passerà da una spesa per famiglia di 393 euro per arrivare dopo 4 anni a 436 euro. Evidentemente gli aumenti non sono ancora terminati».
È per questo che Baschieri invita il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore all’ambiente Andrea Murari a stabilizzare la tariffa idrica: «D’altronde AqA non è altro che una partecipata di Tea Spa, di cui il Comune detiene oltre il 72% del capitale sociale».