GONZAGA La provincia più robotizzata d’Italia per la mungitura punta alla transizione ecologica, al miglioramento del benessere animale, alla qualità del latte e alla riduzione delle emissioni, attraverso l’introduzione di innovazioni sostenibili anche sul piano economico. Un percorso possibile, che Coldiretti Mantova ha presentato al Bovimac di Gonzaga, di fronte a una platea di allevatori e di studenti dell’Istituto agrario Strozzi.
“La zootecnia è il settore che più di altri si sta interrogando per migliorare sul versante del benessere animale e dell’impatto ambientale, fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, che in una provincia come Mantova dove ci sono le due Dop lattiero casearie più importanti richiede una forte dose di responsabilità”, spiega il presidente di Coldiretti Mantova, Paolo Carra, che ricorda allo stesso tempo l’importanza dei giovani e dei consumatori nelle scelte dei consumi.
La zootecnia dovrà adeguarsi alle nuove esigenze. “La ricetta per il successo economico di un’azienda da latte – riassume il professor Giulio Cozzi, docente di Qualità dei prodotti animali e Tecniche di allevamento dei bovini all’Università di Padova – passa attraverso animali più longevi, così da aumentare la quantità di latte prodotta per giorno di vita delle bovine e ridurre la rimonta e, di conseguenza, i costi di produzione e le emissioni ambientali”.
Dal 1990 ad oggi, ricorda il prof. Cozzi, “la produzione di latte è quasi raddoppiata: +44%, ma solamente il 17% delle bovine arriva alla terza lattazione e appena il 9% arriva alla quarta”.
Una delle priorità per gli allevatori è rispondere al cambiamento climatico, che influenza la vita in stalla e in campagna, con nuovi patogeni, cali produttivi d’estate, aumento delle cellule somatiche. Come rispondere? Attraverso le nuove tecnologie e la sensoristica. “Dobbiamo entrare nell’ottica di un controllo di qualità continuo, grazie a tecnologie rapide per valutare la qualità di singoli alimenti e delle miscelate – afferma – ma anche con l’analisi del latte o delle feci delle bovine, per captarne lo stato di benessere”.
La tecnologia fornirà sempre più risposte utili. Dai robot di mungitura, che permettono di monitorare la qualità delle produzioni e lo stato di salute della mandria, ma non solo. “Solo con i robot spingiforaggio, che si muovono elettricamente – spiega Morris Peri, Farm management support di Lely, multinazionale che ha messo in rete nel mondo 40.000 robot, che controllano 2 milioni di bovine – nel mantovano abbiamo un risparmio di 1.000 litri di gasolio al giorno, pari al consumo di circa 100 famiglie”.
Anche la costruzione della stalla “consente di migliorare la vita e, di conseguenza, la quantità e la qualità delle produzioni di latte delle bovine, con studi specifici relativi ai flussi d’aria, alla gestione delle deiezioni per migliorare la pulizia, la qualità dell’aria, il livello igienico sanitario”, riassume Giuseppe Volta, direttore dell’azienda Rota Guido. Con il biometano che rappresenta la possibile nuova frontiera della multifunzionalità aziendale.
La provincia di Mantova è una delle realtà più dinamiche per l’innovazione in zootecnia, tanto che negli ultimi tre anni gli investimenti nelle stalle, secondo le stime di Coldiretti Mantova, hanno superato i 12 milioni di euro.
Grazie alla robotica per la mungitura, la gestione del foraggio in corsia, i sistemi di illuminazione e ventilazione e un’allattatrice automatizzata è migliorata la vita nell’azienda di Lilian Michellini, contitolare di un’azienda a San Benedetto Po con 130 vacche in lattazione nel distretto del Parmigiano Reggiano.
Anche per Diego Remelli di Volta Mantovana, 150 bovine in mungitura nella zona del Grana Padano dei prati stabili, l’obiettivo sarà l’automazione con l’introduzione del robot e l’economia circolare con un impianto di biogas. In programma anche una nuova stalla per la gestione delle vacche in asciutta e un incremento del benessere animale.