MANTOVA Già nei primi anni ’90 si parlava di potenziare la capacità di traffico dell’A22, soprattutto mettendo in sicurezza una autostrada molto trafficata dai carichi pesanti. Oggi quella tanto ventilata “terza corsia” è diventata una realtà. La società presieduta da Luigi Olivieri, che vede nel consiglio d’amministrazione anche il sindaco virgiliano Mattia Palazzi, è riuscita a sbloccare tutti gli impedimenti che avevano reso ormai utopistico quel disegno.
Lo stesso sindaco non si concede a dichiarazioni, ma mostra evidente soddisfazione per il risultato annunciato da via Berlino a Trento, dove l’Autobrennero ha sede legale. Dopo trent’anni di parole si passa ai fatti.
Il progetto definitivo ha già ricevuto il benestare del direttore generale della Direzione per lo sviluppo del territorio del ministero delle infrastrutture, che ha perfezionato l’intesa Stato-Regioni. La fase esecutiva riguarda il tratto 1, dall’intersezione con la A4 (Milano-Venezia), il tratto 2 (dal km 230+717 al km 312+500 dell’asse veronese-mantovano, e il tratto 3, che arriva all’intersezione con l’A1 in territorio emiliano.
Sono un’ottantina di chilometri longitudinali, per i quali l’A22 ha già provveduto all’adeguamento dei ponti e dei sovrappassi, e per i quali sono già state avviate le procedure di esproprio dei terreni per opere di pubblica utilità.
Nel Mantovano, lungo l’asse autostradale, sono interessati i comuni di Roverbella, San Giorgio Bigarello, Mantova, Borgo Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto, Pegognaga e Gonzaga. Nel solo comprensivo del capoluogo, sono oltre 20 i soggetti interessati agli espropri, fra privati, enti pubblici e demaniali, e persino ecclesiastici. Molto meno quelli delle altre realtà comunali. E a questo punto sarebbe pronto anche l’iter arrivare alla definizione delle posizioni, fatti salvi gli inevitabili ricorsi che mai non mancano in situazioni simili, sia da parte di proprietari si a da soggetti terzi