MANTOVA Non è di 350mila euro, ma di ben 413mila il taglio che il governo ha provocato al Comune di Mantova a fronte delle erogazioni fatte con i fondi europei del Pnrr. Ed è a fronte di questo ammanco che va a pesare sul bilancio previsionale 2024 approvato a dicembre che via Roma sta incentrando il lavoro contabilistico sull’assestamento di bilancio in corso negli uffici della ragioneria, e che dopo il viatico di giunta approderà al consiglio a fine mese per il voto definitivo.
Negli anni scorsi questa prassi ricognitiva era calendarizzata per settembre, ma le nuove disposizioni impongono che la verifica degli equilibri di bilancio non passino il settimo mese dell’anno: giusto quanto serve per spostamenti di risorse non prevedibili con largo anticipo. Nel caso, la stessa giunta di Mattia Palazzi non poteva prevedere la pesante scure governativa che va ad abbattersi sulla spesa corrente. «Ed è un grande errore di questo governo», rimarca il vicesindaco Giovanni Buvoli, titolare del bilancio. Tantopiù che, contro le più rosee previsioni iniziali, il taglio reale ai trasferimenti da Roma non è di 350mila euro, bensì di 413mila. Quasi mezzo milione.
Ma come mai questo ulteriore rincaro? «Semplice – spiega il vicesindaco –: nei conti di questo governo venivano computati fra i trasferimenti i fondi Covid che lo stato attribuisce agli enti locali come parziale risarcimento per le spese sostenute durante la pandemia. Soldi che assommano a circa 70mila euro, il cui versamento era comunque dato per scontato, al punto che li avevamo inseriti nel previsionale fra le voci di entrata. Il governo invece scorpora questi soldi dal totale dei fondi statali, per cui riduce a quasi 350mila il taglio, che invece nella realtà sarà di 413mila euro».
La speranza di Buvoli è che l’amministrazione riesca come fatto sinora a colmare il consistente buco attraverso il reperimento di risorse al di fuori dei consueti canali, con bandi regionali, nazionali ed europei, oltre che con inevitabili economie.
«Cercheremo altrove questi soldi, come anticipato dallo stesso sindaco. Nel frattempo cercheremo in sede di assestamento di soddisfare le esigenze di tutti i settori del Comune, che sono dieci: il demanio, i lavori pubblici, i servizi sociali (sport compreso), la cultura e turismo, l’istruzione, la Polizia locale, le attività produttive, l’urbanistica e l’ambiente. Vedremo di riuscire a far quadrare le esigenze di tutti, nei limiti del possibile», conclude Buvoli.