Bilancio, nuova variazione da 300mila euro ad attività rimaste aperte ma penalizzate

MANTOVA – Passa oggi per il voto del consiglio comunale la maxi-manovra da oltre 8 milioni che deriva dagli accertamenti e dalle variazioni di bilancio. Soprattutto da maggiori entrate per bandi ed economie, come spiegato dall’assessore alla partita e vicesindaco  Giovanni Buvoli. Ma il dato significativo è che in queste risorse reperite fra le pieghe del triennale 2021-2023, e ripartite fra i vari settori dell’ente, c’è spazio anche per un’appendice significativa del “Piano Mantova” dello scorso anno per dare sostegno a chi ha particolarmente sofferto gli effetti della pandemia sul versante economico.
I destinatari della nuova tranche di aiuti (non chiamiamoli propriamente ristori) sono le attività che durante le fasi di restrizione hanno potuto comunque mantenere aperte le porte. A queste verrà assegnata una quota di circa 300mila euro messi a disposizione da via Roma. Un sostegno che andrà esclusivamente a calmierare la tassa sui rifiuti, che malgrado un’economia in inevitabile forte flessione, registra un aumento stimato attorno al 20%, come sancito dalle nuove regole Arera.
«Proprio per aiutare queste categorie – spiega il vicesindaco – abbiamo messo a disposizione 300mila euro da destinarsi alla neutralizzazione degli aumenti sulla Tari».
A beneficiarne saranno tutto il comparto del commercio e dell’artigianato che ha potuto mantenere aperto quando però tutto il resto della vita sociale era chiuso. Parliamo di attività alimentari, tabaccai, edicole, fioristi artigiani della riparazione e simili. Le richieste dovranno pervenire in Comune nelle modalità che verranno rese note dall’ente stesso anche nelle apposite sezioni di bandi e albo pretorio.
Si prolunga in tal modo una serie di interventi già messa in campo a tutela di fasce deboli o di categorie particolarmente colpite dagli effetti limitativi della pandemia e dei decreti ministeriali. Già l’amministrazione comunale aveva messo a disposizione in precedenza 1 milione di euro a beneficio delle famiglie in difficoltà, e specie degli anziani soli con pensioni minime o sociali. Un’altra tranche, anch’essa superiore al milione, era invece andata alle attività chiuse totalmente nei giorni del lockdown. Anche in quel caso gli aiuti del Comune erano stati finalizzati a mitigare le spese vive delle attività verso l’ente, delle quali la voce di maggiore incidenza era rappresentata dalla tassa sui rifiuti.