Botte alla moglie “confinata” in Moldavia

MANTOVA  Era finito in manette lo scorso 17 gennaio per maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua allora convivente. Un caso di “codice rosso” per il quale ora si trova a giudizio davanti ai giudici del collegio del tribunale di Mantova  Dumitru Leuta, un 40enne moldavo residente a Mantova difeso dall’avvocato  Marina Alberti. Ieri in aula sono sfilati i testimoni convocati dalla pubblica accusa; agenti della Polizia di Stato che avevano condotto le indagini del caso e un paio di vicini della coppia, che abitava in zona Valdaro. Sempre ieri doveva esser sentita anche l’ex convivente dell’imputato, una sua connazionale di 36 anni, la quale però non ha potuto presentarsi per un legittimo impedimento. La donna infatti, si trova attualmente in Moldavia, uno dei paesi nei confronti dei quali il governo italiano ha momentaneamente deciso di chiudere le frontiere per l’emergenza Covid-19. I fatti per i quali il 40enne moldavo è finito a processo con giudizio immediato, riguardano un periodo compreso tra il 2009 e lo scorso gennaio, durante il quale secondo quanto sostiene l’accusa, il 40enne avrebbe ripetutamente aggredito la sua convivente. Di tutti questi episodi uno solo è documentato da un referto medico di 5 giorni di prognosi rilascato alla 36enne dal pronto soccorso del Carlo Poma. Referto che bastò comunque a fare scattare l’arresto per codice rosso. Ieri in aula sono stati sentiti anche due vicini della coppia di moldavi. Questi non avrebbero assistito direttamente a liti e aggressioni, ma avrebbero riferito di avere notato dei lividi sul volto della 36enne nei giorni immediatamente precedenti l’arresto di Leuta, che nel frattempo è tornato in libertà. Il processo è stato rinviato al prossimo 7 settembre quando (si spera) sarà stato tolto il blocco che per ora impedisce alla vittima di tornare in Italia per testimoniare.