MANTOVA I carabinieri che stanno indagando sulla vicenda della 15enne violentata nei giorni scorsi a Levata hanno acquisiti nuovi video delle telecamere di sorveglianza che si trovano in zona, e in particolare quelle che si trovano lungo il tragitto che l’aggressore avrebbe fatto allontanandosi da via Guareschi la notte dello scorso 27 luglio. Un particolare, questo, che lascerebbe pensare che le indagini siano ormai alla stretta finale. Gli investigatori avrebbero infatti ormai ricostruito i movimenti dell’autore della violenza sessuale, che però al momento resterebbe ancora a piede libero. Nei giorni scorsi i carabinieri avevano anche sequestrato una bicicletta che sarebbe stata usata dal maniaco per allontanarsi dal luogo dell’aggressione, e le tracce organiche che vi sono state trovate sono già state sottoposte ad analisi comparative i cui esiti sono attesi per i prossimi giorni. L’episodio di Levata si era consumato nelle prime ore dello scorso 27 luglio. Un 19enne nordafricano si era appartato in auto con la sua ragazza, una 15enne moldava. I due avevano parcheggiato in via Guareschi in cerca di un po’ di intimità. Improvvisamente però era sbucata una sagoma dal buio: un uomo aveva aperto la portiera afferrando il ragazzo e tirandolo fuori dall’abitacolo di peso per poi riempirlo di botte fino a costringerlo ad allontanarsi, quindi si era gettato sulla ragazzina. Lo sconosciuto, che secondo quanto raccontato dalla giovane sarebbe un nordafricano, avrebbe cercato di costringerla a sottostare ad un rapporto sessuale, ma non sarebbe riuscito ad andare oltre a dei pesanti palpeggiamenti perché la ragazzina avrebbe reagito graffiandolo. Inoltre il 19enne era riuscito a dare l’allarme e un’auto dei carabinieri che si trovava in zona era intervenuta nel giro di pochi minuti, costringendo l’aggressore a fuggire. La giovane era stata medicata e poi dimessa con 25 giorni di prognosi.