Didattica in sicurezza, la scuola deve tornare al centro

MANTOVA Per realizzare il raccordo tra scuole e trasporto il governo ha affidato ai Prefetti il coordinamento di tavoli cui sono stati chiamati a partecipare tutti i diversi livelli istituzionali territoriali e scolastici e l’azienda di Trasporto Pubblico. Tuttavia a questi tavoli non sono presenti i Presidi e le OO.SS. nonostante siano prevedibili ricadute sull’organizzazione del lavoro, sul lavoro del personale e sulla vita degli studenti e delle loro famiglie. Con questa premessa, il segretario generale Cisl Asse del Po  Dino Perboni introduce lo scottante argomento scuola-trasporto-sicurezza. “E’ evidente – continua – la difficoltà di coniugare una capienza dei mezzi di trasporto al 50% e la garanzia di una presenza al 75% degli studenti dovuto alla totale assenza del potenziamento dei mezzi pubblici ed anche dall’incomprensibile inerzia nell’attivare il trasporto privato pesantemente colpito dalla crisi del settore. Di fronte a questo stato dell’arte la scelta che si sta profilando è quella di assecondare l’offerta scolastica in funzione del trasporto pubblico e non di questo in funzione della scuola. Infatti, ancor adesso non si vedono atti concreti di intervento strutturali per garantire il trasporto dei ragazzi. Le scuole si erano attrezzate già a settembre, tenendo conto dei vincoli strutturali imposti dal numero degli allievi per classe e dalle dimensioni delle aule con possibili scaglionamenti e utilizzo della Did. Ora si chiede nuovamente alle scuole, ad anno scolastico iniziato e programmato, di venire incontro alle esigenze del trasporto con rimodulazioni senza tenere conto della complessità organizzativa delle scuole dove i docenti operano non solo su classi differenti ma spesso anche su scuole diverse. Si sono presi in considerazione solo i vincoli imposti dal numero dei mezzi e dalle distanze che si devono coprire: purtroppo scaglionare gli ingressi è solo una parte del problema. Infatti nessuno ha chiarito la gestione dell’orario di uscita dei ragazzi, di quanto tempo potranno raggiungere le loro case e chi dare loro la possibilità di poter avere un pasto senza creare ulteriori assembramenti. Altro aspetto che deve essere affrontato onde evitare il rischio di dover nuovamente richiudere le scuole è il necessario potenziamento della capacità di tracciamento dei contagi. Se non verrà previsto un rafforzamento del personale dell’Ats sarà impossibile consentire i tracciamenti epidemiologici e il necessario supporto sanitario alle scuole e alle famiglie coinvolte”