E la ciclabile di Rodigo va a finire in una strada privata, la minoranza fa polemica

RODIGO –  Lasca più di un dubbio ai consiglieri d’opposizione della lista civica Destinazione Comune di Rodigo, la cessione a titolo gratuito di un tratto privato di strada Vedusino. Tratto che rappresenta il raccordo finale, lato Rivalta, della ciclabile che collega il capoluogo con la frazione.
«Certamente – precisa il capogruppo Maurizio Bulgarelli – lascia molte perplessità il fatto che solo a fine lavori ci si sia resi conto che la nuova opera non aveva la sua naturale prosecuzione su una strada comunale, ma su un tratto di proprietà privata. Forse andavano fatte tutte le verifiche del caso sebbene l’opera giaccia da diversi anni nei programmi amministrativi di questa giunta».
Agiunge dal canto suo la consigliera Francesca Cavicchini: «Rimangono comunque diverse criticità che necessitano di opportuni approfondimenti. In primo luogo va garantita l’integrità del manto stradale nel tratto appena realizzato che essendo sostanzialmente in ghiaia pressata difficilmente potrà rimanere stabile sotto il passaggio dei mezzi agricoli e sarà facilmente invaso da infestanti vista la vicinanza al canale».
«Riteniamo – ribadisce Bulgarelli – che con i 59mila euro sia da valutare seriamente l’asfaltatura della ciclabile prima di procedere con altri tratti di strada Vedusino. Su quest’ultima piuttosto andrebbe studiato un progetto di riqualificazione che preveda l’ampliamento della carreggiata riportandola all’ampiezza originale riservando un tratto al transito di bici e pedoni».
«Da ultimo – conclude Cavicchini – visto che si è dichiarato che si sarebbe provveduto alla piantumazione di 65 alberi, ma a distanza di pochi giorni, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, abbiamo appreso che il consorzio di bonifica non ha dato l’assenso in quanto questo complicherebbe la manutenzione del canale Seriola, riteniamo che un’opera analoga si potrebbe fare su strada Vedusino, magari andando a ripristinare proprio quelle alberature che nel corso degli anni sono state rimosse a danno del paesaggio».