MANTOVA – Una infrastruttura che non è mai stata completata: la riqualificazione della ex statale Bresciana che dal Gombetto di Gambarara procede in direzione Marmirolo. Da alcuni giorni sono però visibili le ruspe e le picchettature a latere della carreggiata all’altezza dei capannoni delle concessionarie. Un intervento atteso da anni, e mirato a fare defluire gran parte del traffico a servizio delle attività produttive in fregio alla ex statale, ormai strada provinciale, che spesso finisce per congestionare il traffico su questa arteria di grande percorrenza. Ancora anni fa si parlava di circa 27mila veicoli al giorno, e che adesso potrebbero trovare un “drenaggio” mediante la parallela alla Bresciana, come dai piani predisposti dagli uffici di via Principe Amedeo.
Il tutto rientrerebbe nel sistema tangenziale di Marmirolo, che Palazzo di Bagno aveva pianificato al momento della realizzazione della circonvallazione marmirolese, già in parte realizzata durante l’amministrazione Pastacci. In quel caso si era provveduto alla realizzazione dei 2,2 chilometri di carreggiata che avrebbero sollevato il comune di Marmirolo soprattutto dal transito pesante diretto quotidianamente verso la tangenziale nord. Un grande sgravio viabilistico, che però non avrebbe trovato compimento senza la soluzione del problema viabilistico della zona industriale di Malpensata, ripetutamente sollecitato dall’amministrazione di Porto Mantovano, nel cui comprensorio parte il sistema tangenziale nord di Mantova e che trova deflusso sia in direzione Verona che verso il collegamento autostradale di Mantova nord.
In questi giorni parrebbe realizzarsi una svolta risolutiva del cantiere rimasto al palo per quasi un decennio, e che dovrebbe andare in servizio sia alle attività produttive collaterali alla ex statale, sia ai flussi del traffico pesante in direzione Brescia, ovvero verso il collegamento con la A22.