MILANO L’Aula affossa la Legge di iniziativa popolare sul fine vita. La maggioranza vota la pregiudiziale alla Legge e il testo non viene ammesso alla discussione nel merito.
“A questo punto non ci sarà una regolamentazione lombarda, e quindi nessuna risposta ai cittadini, e agli oltre 8 mila che hanno sottoscritto la proposta di Legge. Noi abbiamo scelto di esercitare il nostro ruolo di legislatori e assumerci la responsabilità a cui ci ha richiamato la Corte Costituzionale. I lombardi devono sapere che il Partito Democratico si è fatto carico di unire tutte le varie sensibilità per arrivare ad approvare la Legge proposta dall’associazione Coscioni, proponendo anche emendamenti migliorativi, mentre la destra ha preferito non decidere, mettere la testa sotto la sabbia e consegnare le persone che si trovano nelle gravissime condizioni di salute, irreversibili, come potrebbe accadere a ognuno di noi, di non poter accedere al diritto di autodeterminarsi verso il fine vita. La proposta di Legge di iniziativa popolare – commenta il consigliere regionale Pd, Marco Carra – è stata promossa dall’associazione Coscioni e chiede di normare esclusivamente tempi e procedure e la composizione dell’equipe multidisciplinare di verifica dei requisiti, non sancisce il diritto al suicidio assistito, sancito già dalla Corte costituzionale, ma dà solo attuazione alla Legge, per garantire a chi fa richiesta tempi di risposta certi, siano essi positivi o negativi.
Con questa grave ed irresponsabile decisione, la destra lombarda lascia soli i pazienti che vivono e soffrono patologie irreversibili, le loro famiglie e tutto il personale sanitario.”