I nomi e le storie della Shoah mantovana in un Memoriale

MANTOVA  Quando dai numeri si passa ai nomi, alle storie, la faccenda cambia. Non dovrebbe, perché i dati sono già abbastanza tragici. Ma è così: la narrazione delle vite altrui, delle vicende personali riesce a far comprendere meglio la dimensione complessiva. Che vista oggi si potrebbe ritenere surreale. Invece no: la realtà in molti Paesi è ancora fatta di differenze. Questo rende ancora più forte la valenza del Memoriale della Shoah mantovana, ieri presentato in biblioteca Teresiana. Visitato da centinaia di studenti degli istituti mantovani. L’installazione a memoria della Shoah mantovana nasce come attività interdisciplinare nel 2016, con un laboratorio didattico che coinvolge il Liceo “Isabella d’Este” e l’Istituto Tecnologico “Carlo d’Arco”, arricchito poi dalla ricerca svolta dal Liceo Classico e Linguistico “Virgilio”. Il nuovo allestimento in Teresiana, visibile fino al 4 maggio, illustra un approfondimento del lavoro, ideato e portato avanti dal Comune di Mantova, e dall’assessora Alessandra Riccadonna in particolare, dalla direttrice delle biblioteche comunali Francesca Ferrari, dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano, dalla comunità ebraica, con il coordinamento di Cesare Guerra dell’Istituto di Storia Contemporanea e il progetto scientifico a cura del docente Andrea Ranzato. I pannelli e l’opera di assemblaggio costituiscono un cammino storico, culturale e sociale: si pone in evidenza l’impatto delle leggi razziali sugli ebrei mantovani e in ambito scolastico. L’attenzione si concentra poi sul confino degli ebrei mantovani. Per terminare con un video, una raccolta di testimonianze, nella sala delle Vedute. In esposizione documenti tratti dagli Archivi del Provveditorato agli Studi, dall’Archivio Storico del Liceo “Virgilio”, dell’Istituto “d’Este” e dell’Archivio del Comune, dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.

E sui pannelli si leggono sì i numeri: dei 104 deportati mantovani, dei 45 arrivati ad Auschwitz-Birkenau e dei 29 subito avviati nelle camere a gas. Poi sono i titoli dei giornali, – la stampa in generale non mostrò segni di indignazione – il racconto di un musicista di talento che fuggirà in Brasile e non comporrà mai più alcunché. Ancora: il ricordo di Bruna, Letizia, Aldo. E tutti gli altri.

Ora per il Memoriale, in Teresiana fino al 4 maggio, si pensa a una futura e fissa collocazione. Che potrebbe essere nell’area di Mantova Hub. (Ilperf)