MANTOVA – A seguito di una denuncia penale, la Procura della Repubblica di Mantova aveva iscritto nel registro degli indagati sia l’assessore del Comune di Mantova Andrea Caprini, nella sua qualità di legale rappresentante del Consorzio Progetto Solidarietà (Co.pro.sol), che l’assistente sociale del servizio tutela minori. Al termine di approfondite indagini, iniziate un paio di anni fa, l’autorità giudiziaria inquirente aveva quindi rilevato da un lato la sostanziale inconsistenza delle affermazioni accusatorie avanzate dalla parte denunciante (l’ipotesi di reato in questo caso era di indebita percezione di erogazioni statali e falso ideologico) e dall’altro lato l’assoluta correttezza dell’operato del servizio sociale, richiedendo quindi l’archiviazione delle rispettive posizioni. Una vicenda questa, venuta alla luce alcuni giorni fa tramite fonti non ufficiali e su cui i diretti interessati hanno voluto fare debita chiarezza, a scanso di notizie incomplete e forvianti. Ora, come viene riportato in comunicato a firma del legale rappresentante e del direttore del Co.pro.sol, rispettivamente lo stesso Andrea Caprini e Barbara dal Dosso, avendo il denunciante esercitato legittimamente il proprio diritto di opposizione, il giudice per le indagini preliminari di via Poma, fissava udienza (ex articolo 410, comma 3 del codice di procedura penale) per il giorno 24 maggio scorso, poi rinviata al prossimo 18 ottobre, stante l’irregolarità delle notifiche eseguite nei confronti delle parti.
Allo stato attuale, si è dunque in attesa di conoscere le determinazioni del gip, che al termine dell’udienza di discussione sarà chiamato a decidere se confermare la richiesta di archiviazione dell’autorità inquirente. «Il Consorzio Progetto Solidarietà e i suoi organi – conclude la nota del Co.Pro.Sol – istituzionali e tecnici, sono stati e restano, sin dall’inizio della vicenda, tranquilli e certi di aver sempre e solo agito nella piena correttezza formale e sostanziale e nell’esclusivo interesse delle persone assistite».