MANTOVA «In questa città chiediamo sempre più alla Polizia locale un impegno costante nella sicurezza urbana e nel presidio del territorio al fine di contenere la microcriminalità e le violenze gratuite delle baby gang che negli ultimi mesi hanno spopolato nelle zone centrali della città, ma non siamo in grado di garantire agli agenti in divisa idonei presidi tattico-difensivi in grado di tutelarli da situazioni di pericolo e tensioni nella attività quotidiana». Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri, aggiungendo: «Come possiamo pretendere che i poliziotti locali intervengano a mani nude di fronte a situazioni di violenza che risultano sempre più frequenti in questa città? Gli agenti della Locale non sono persone che hanno una cintura nera di karate e nemmeno dei bodyguard, ma uomini e donne che hanno necessità di avere i loro presidi ed una strumentazione di servizio in grado di difenderli in caso di pericolo e di proteggere i cittadini».
La censura arriva dopo che la richiesta di adozione di taser è stata bocciata, e ritenuta uno strumento “troppo offensivo e pericoloso” dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale. Per questo Baschieri ritiene sia arrivato il momento di interrogare sia il sindaco Palazzi sia l’assessore alla sicurezza Rebecchi sulle modalità con cui intendano tutelare chi svolge compiti di ordine pubblico.
«In città – aggiunge –, a differenza di tante altre realtà urbane, manca un regolamento sugli strumenti di autodifesa e contenzione fisica in dotazione e uso agli appartenenti al corpo di Polizia municipale. In altri Comuni gli agenti in divisa sono stati dotati di bastone distanziatore-estensibile o di mazzetta distanziatrice, da non confondersi con il tonfa o manganello riservati alle sole forze e corpi armati dello Stato, oltre allo spray urticante. Tutti strumenti da utilizzarsi al verificarsi di pericolose condizioni che ne legittimano eventuali usi per finalità difensive e che richiedono una breve corso di addestramento».
Ma il ruolo della Polizia locale è cambiato negli ultimi anni e per Baschieri, che indirizza l’interrogazione all’esecutivo, e deve concentrare parte della sua attività sulla sicurezza urbana: «Ad oggi circa 20 uomini in divisa sui 69 disponibili in viale Fiume sono poliziotti di quartiere. Non possiamo pensare che le 850 telecamere installate in città siano un deterrente per arginare la criminalità, ma solo un valido strumento per individuare i colpevoli dei reati e velocizzare le indagini della Polizia giudiziaria. La miglior prevenzione rimane tuttavia il presidio del territorio con le forze dell’ordine e con la Polizia locale che, seppur con compiti differenti, non può più essere considerata un corpo di serie B se vogliamo tutelare veramente i cittadini», conclude.