MANTOVA “L’auspicio ovviamente è che la Lombardia resti in zona gialla e che, all’orizzonte, possa esserci il via libera all’apertura della ristorazione sino alle 22 e che anche le altre attività di servizi chiuse possano gradualmente riprendere”. Così interviene Confcommercio Mantova insieme al suo sistema regionale alla vigilia della consueta verifica per il “colore” delle Regioni.
L’associazione torna, però, su due fronti ancora aperti, quello dei ristori e quello dei danni subiti dalle imprese a seguito dell’errore che portò la Lombardia in zona rossa a metà gennaio. “Sul primo punto ribadiamo l’appello del presidente Carlo Sangalli al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi per ristori tempestivi e adeguati alle effettive perdite di fatturato. Sul secondo aspetto, vogliamo sottolineare una cosa: le imprese se lo aspettano e non dimenticano, i giorni di chiusura immotivata devono essere risarciti”.
“Sul tema della zona rossa ingiustificata non deve calare il silenzio – prosegue Confcommercio – i danni subiti dalle imprese, di tutti i settori, dal commercio al dettaglio alla ristorazione, sono ancora tutti lì a pesare come un macigno sulle spalle degli imprenditori. Ricordiamolo: la sola settimana di zona rossa dal 17 al 23 gennaio è costata in Lombardia almeno 600 milioni di euro. Si deve trovare una modalità di risarcimento del danno”.
“Non vogliamo entrare nelle polemiche e nel rimpallo delle responsabilità tra Regione e Governo – dichiara il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – L’urgenza adesso è far arrivare alle imprese che hanno subito uno stop ingiusto risarcimenti congrui: auspichiamo che anche il Governo che sta per nascere si occupi il prima possibile della questione. Esecutivo e Regione devono trovare le risorse e individuare la formula più adatta di risarcimento, le imprese se lo aspettano e ne hanno diritto”.