MANTOVA – Adesso basta, la misura è colma. Lo dicono i residenti della palazzina di Lunetta in viale Veneto 3/5 che quotidianamente assistono a una invasione, che penalmente si configura pure come violazione di domicilio. E i segnali di tali sgradite incursioni sono gli stessi, che vanno ripetendosi da tempo: orinate e feci lungo le scale di servizio e collegamento fra le rimesse e le abitazioni, oltre a residui di bivacchi a qualsiasi ora, mozziconi, bottiglie e lattine, per non dire di consumo di sostanze stupefacenti. Una situazione della quale i residenti, e per loro mandato l’amministratore Luca Campagnari, responsabilizzano l’utenza di alcune attività commerciali multietniche.
«Sono andato più volte dai Carabinieri per denunciare tutto questo – spiega l’amministratore –, ma i risultati sono stati tutti a breve termine: per un paio di giorni tutto rientra nella norma, ma poi ecco che il problema si ripresenta. E qui ci sono residenti che temono per la propria incolumità. Non se ne fa un discorso etnico, dato che fra questi c’è anche un cittadino straniero preoccupato per la propria figlia ogni volta che deve fare rientro a casa. Sento frasi forti: c’è chi vorrebbe fare il “giustiziere”. Ma io confido che chi di dovere intervenga per tempo a evitare il peggio».
La situazione fuori controllo è stata fatta presente anche in Prefettura, dal momento che le violazioni del diritto di proprietà sono palesi: le persone indesiderate entrano nell’edificio attraverso le scale che dalle rimesse portano agli appartamenti, e che valgono anche da vie d’uscita di sicurezza. «Ma quale sicurezza può essere questa – rincara Campagnari – in un sentiero di deiezioni e gente che non si sa chi sia, ma che staziona lì per bivaccare? Sono scale di servizio, ma anche di sicurezza, che sicurezza non è. Se la situazione si protrae, mi vedrò costretto a chiuderle», conclude l’amministratore.