Mantova Hub, un progetto tutto da rivedere

MANTOVA – «Nonostante a Forza Italia stia a cuore il destino della città e della rigenerazione urbana delle sue periferie, non possiamo far finta di nulla davanti all’immobilismo che si creato nel recupero delle aree di Fiera Catena e San Nicolò». Così il capogruppo di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri interviene per spronare l’amministrazione su lavori che a suo dire procedono tanto a rilento da rischiare di perdere i finanziamenti statali. E questo, nonostante i proclami del sindaco  Mattia Palazzi che sui social annuncia prossime inaugurazioni.
«Lo studio di fattibilità a firma dell’archistar Stefano Boeri che ottenne un co-finanziamento di 16 milioni dal governo Renzi, oggi arranca ed è fermo al palo. Mantova Hub, un mega progetto stimato attorno ai 28 milioni, che sulla carta prevedeva il restyling della periferia Est della città da concludersi entro e non oltre il novembre del 2019, non potrebbe riuscire a rientrare nelle tempistiche».
L’emergenza sanitaria e la pandemia ci hanno sicuramente messo del loro nel rallentare il disegno urbanistico, puntualizza Baschieri, ma anche il cronoprogramma rimodulato è stato ampiamente sforato «dato che ipotizzava il termine dei lavori nell’aprile 2020». A certificare le difficoltà sono gli stati avanzamenti lavori (5° S.A.L.) che evidenziano dalla contabilità comunale una spesa sostenuta di soli 1.856.000 euro, oltre i 267mila dell’ultima variante, a favore del Consorzio Conpat scarl, per il recupero della “Piazza del Pensiero” (lotto 1), area in cui dovrebbero sorgere sulle ceneri della ex Ceramica la nuova scuola “Mantegna” (valore 8.320.000 euro), e una nuova palestra i cui fondi (4 milioni) sono già stati stanziati dalla Regione Lombardia.
Alta marea anche per la cosiddetta nuova “Piazza della Terra” (lotto 2), meglio conosciuta come area di San Nicolò e composta da 5 capannoni militari da convertire in un ecostello turistico, un centro socio sanitario per disabili (già finanziato da Aspef), un centro ricerche sulle piante, un mercato ortofrutticolo coperto, l’hub lavoro e il recupero dell’ex polveriera come “casa della memoria”. In questo caso gli stati avanzamenti lavori certificano la sola spesa di 16mila euro.
«Ma qui la situazione si complica: a tutela della conservazione dell’antico cimitero ebraico sono intervenuti i rabbini ultra-ortodossi di Londra e il Comitato per la conservazione dei cimiteri ebraici in Europa – puntualizza Baschieri –. Non a caso il precedente governo Conte, per evitare che le ruspe cancellassero la memoria dei cabalisti ebraici sepolti nell’area di San Nicolò, ha riconosciuto al Comune un finanziamento di ben 6,5 milioni. A preoccupare però sono i tempi di realizzazione dell’opera perché il “decreto milleproroghe” al comma 9 dell’art. 13 prevede espressamente che quella ingente somma sia destinata? esclusivamente al cimitero ebraico (o meglio ad eliminare le interferenze del progetto complessivo). Quella somma ingente ha una scadenza fissata per la fine del 2021, ma ad oggi non vi è nemmeno il progetto» conclude il capogruppo Baschieri.