Marzo dei miracoli: la città raddoppia i visitatori del 2018

Sabato +67% e ieri +55% al Palazzo Te. Anche al Ducale un incremento percentuale a due cifre

MANTOVA Parlino i numeri: nella giornata di ieri al solo Palazzo Te sono stati staccati 1.902 biglietti contro i 1.224 di domenica 25 marzo 2018; un incremento del +55,4%. Sabato invece, sempre nella villa giuliesca, gli ingressi erano stati 1.426, a fronte degli 854 di sabato 24 marzo 2018 (+ 67%). Il risultato insomma è inequivocabile: grazie anche al bel tempo anomali, che attribuisce a questa fine di marzo temperature caratteristiche della fine di aprile, la città virgiliana si dimostra carica di attrattiva e con una buona dose di appeal.
Ne esulta il sindaco  Mattia Palazzi, che non si lascia sfuggire l’occasione per rinfacciare alle proprie opposizioni un pensiero di sintesi ripetutamente espresso e ribattuto sugli stessi social network: «Anche in questo week end abbiamo visto il centro, i laghi e i musei pieni. Cresciamo da tre anni, con buona pace di chi qui cerca costantemente di denigrare Mantova. Ho visto anche diversi negozi aperti, e spero che aumentino sempre più, perché diventare città turistica significa anche questo. I numeri poi si commentano da soli: siamo a oltre il doppio degli ingressi dello stesso week end dello scorso anno nel principale museo comunale».
Inutile dire che, con cifre minori, si hanno invece percentuali addirittura maggiori nella struttura dei Musei civici di San Sebastiano. E non solo.
L’incremento viene confermato anche dal principale museo della città, quello di Palazzo Ducale, dove rispetto al corrispondente trimestre del 2018 (i dati sono ancora provvisori), l’incremento è stimato in un +10%. E già si parla di un anno record, riferendosi al 2018, superiore addirittura all’anno di Mantova capitale della cultura. A gennaio sono stati computati 15mila ingressi; 20mila a febbraio e addirittura si stima di chiudere marzo a quota 25mila.
A questo punto, sottintendono in via Roma, è difficile incolpare i parcheggi o le Ztl se il commercio non tira. I numeri sono numeri.