MANTOVA – Un anno e due mesi di reclusione, così come avanzato in requisitoria dal pubblico ministero. Questo quanto deciso ieri dal giudice Giacomo Forte nei confronti di un 45enne pluripregiudicato di San Benedetto Po finito a processo per le ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale e minaccia. Una vicenda risalente al 17 gennaio 2022 quando, stando al capo d’accusa, si era presentato in municipio pretendendo di poter ottenere, senza previo appuntamento, un incontro con l’assistente sociale comunale. Ma, a fronte del diniego ricevuto, aveva di contro reagito in maniera scomposta, prendendo a dare in escandescenza con chiunque gli si parasse davanti in quel momento, in particolar modo nei confronti degli agenti della Polizia locale intervenuti per placare le sue intemperanze. In tale circostanza infatti l’uomo, non riuscendo ad ottenere un colloquio immediato con l’assistente sociale incaricata di seguirne la situazione familiare, non aveva mancato di inveire e urlare al fine di farsi aprire la porta dell’ufficio paventando altresì l’intenzione di “aspettarla nel parcheggio” nonché, all’arrivo della forza pubblica, di minacciare gli stessi con un coltello estratto di tasca. Una ricostruzione inquirente ricusata integralmente dallo stesso imputato, difeso dall’avvocato Michele Brombin del Foro di Verona, e sempre ieri protagonista di un ulteriore procedimento penale innanzi al medesimo magistrato giudicante, stavolta però per maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni della ex compagna, costituitasi parte civile con l’avvocato Alessandro Abatianni. Fatto quest’ultimo, connotato da molteplici presunti episodi violenti, afferente invece il 2017 quando la coppia conviveva a Borgo Virgilio e sul cui esito si discuterà nella prossima seduta, ad aprile.