Rugby Serie C – Michela Merlo, una donna al comando del Mantova: ”Motivo d’orgoglio e una sfida. Lavoro e competenza pagano sempre”

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Mantova E’ iniziata ufficialmente la stagione del Rugby Mantova con il primo allenamento al Migliaretto. Alla guida dei biancorossi si divideranno i compiti Michela Merlo e Matteo Avanzi. «Ho già lavorato lo scorso anno con la squadra – ricorda Michela – come assistente allenatore, in più curavo la preparazione della mischia. Con Matteo al mio fianco, e il supporto di Stefano Giop, sarà tutto più semplice. Ci aspettano sei settimane di preparazione intensa perché vogliamo arrivare fisicamente e tecnicamente pronti per l’inizio del campionato».
Una donna al comando di una squadra maschile, nel rugby è probabilmente la prima volta. «E’ motivo di orgoglio e rappresenta una sfida – dice la Merlo – il lavoro e la competenza pagano sempre. Sarà anche un percorso di crescita personale, in cui spero di poter migliorare le mie capacità. La vivo insomma come una possibilità stimolante e sono contenta ed eccitata di iniziare. Ringrazio la società per questa opportunità e spero di non deludere i ragazzi che ricambiano la fiducia e recepiscono i miei metodi ed insegnamenti».
«Sono stata una giocatrice – prosegue Michela – quando spiego ai ragazzi, preferisco la pratica alle parole. Dall’esperienza in Nazionale mi porto dietro lo staff di altissima qualità, la precisione, la puntualità, la costruzione del programma e il tipo di comunicazione. Non posso fare certe richieste a ragazzi non professionisti, però possiamo creare coesione e puntare ad alti livelli». E gli obiettivi? «Nella scorsa stagione dovevamo capire il potenziale del gruppo e il nostro livello di competitività. Penso che in questa potremmo raggiungere buoni risultati e forse la Promozione. Da ottobre a dicembre ci sarà la prima fase, noi vogliamo entrare nella pool Promozione per confrontarci con un livello più alto e crescere. Gli obiettivi personali non li dico per scaramanzia. Ho partecipato al World Rugby per dare continuità alla mia formazione. Vorrei fare questo lavoro bene nella vita e farlo al massimo delle potenzialità. Dove finirò non lo so, ma la strada che intraprenderò dipenderà solo da me e dalle mie capacità. Io un’apripista? Che dire, spero solo che il rugby femminile possa crescere e diventare uno sport di alto livello».