Mucca pazza, il morbo uccide ancora: vittima una 50enne a Mantova

L'autopsia sarà eseguita all'ospedale Sacco di Milano

MANTOVA La prima diagnosi è quella di morte per morbo della mucca pazza. Ora la salma di una 50enne di Mantova deceduta alla fine dello scorso novembre è stata trasferita all’ospedale Luigi Sacco di Milano per l’autopsia. Dall’esito dell’esame autoptico si potrà eventualmente stabilire se si tratta di una nuova vittima della malattia di Creutzfeldt-Jakob, nota anche con la famigerata sigla Bse (acronimo di Bovine spongiform encephalopathy, in italiano encefalopatia spongiforme bovina). Un’epidemia quasi dimenticata quella del morbo della mucca pazza, soprattutto dopo quel vero e proprio tsunami che è stato il Covid, mentre ora la minaccia per gli allevamenti è la peste suina africana, ma di fatto una malattia che continua ad uccidere in silenzio. La stima fatta all’inizio degli anni 10 era di 207 vittime accertate in un arco di tempo di 25 anni, di cui due in Italia. Numeri che sono poi aumentati in maniera esponenziale con il passare degli anni. Già a metà dello scorso decennio venivano stimate 2071 vittime solo in Italia. Attualmente la media nazionale è di 60 casi all’anno. Il morbo si contrae mangiando carne infetta dal prione modificato, agente causale della malattia, che ha lunghi tempi di incubazione: dai 3 ai 5 anni per il capo bovino infetto, periodo che si allunga a una media di 13 anni per quel che riguarda l’incubazione della malattia nell’uomo. Malattia purtroppo incurabile e con un decorso molto rapido: tra l’insorgere dei primi sintomi e la morte trascorrono di media 12-13 mesi. I principali sintomi, che compaio al termine del periodo di incubazione, sono di natura prettamente psichiatrica, tra cui depressione, ansia, disturbi da astinenza, perdita progressiva della coordinazione motoria (atassia), disturbi sensoriali, demenza, mioclono (breve e involontaria contrazione di un muscolo o di un gruppo di muscoli).  Sempre secondo gli studi fatti, la Bse non sarebbe contagiosa. Questo significa che tanto una persona quanto una mucca non possono venire contagiati con contatti occasionali o ravvicinati con un soggetto infetto. La malattia può essere acquisita mangiando manzo o prodotti a base di manzo provenienti da animali con encefalopatia spongiforme bovina. Molto più rara la trasmissione da esposizione a sangue contaminato. Il primo caso di morbo della mucca pazza nella nostra provincia era stato individuato in un allevamento di Porto Mantovano nel febbraio 2000, ed era stato il secondo caso assoluto in Italia. Da circa 4 anni nel Mantovano non si registravano casi di persone decedute per Bse.