N.e.t, l’innovativo festival che porta il balletto urbano nel capoluogo

MANTOVA Nuove Esperienze Territoriali. È N.e.t., la prima edizione del festival che porta la danza urbana nel centro di Mantova. L’appuntamento si tiene in occasione della Giornata internazionale della danza, sabato 29 aprile dalle ore 17 alle ore 20.30. Una quindicina di danzatori saranno coinvolti in un percorso di otto tappe – in due turni conseguenti – che partendo da Piazza delle Erbe porta alla riscoperta del Sottoportico dei Lattonai, per poi spostarsi verso Piazza Marconi, Corso Umberto con incursioni all’interno di Corte dei Sogliari e dello Spazio Bernardelli fino a concludersi in Piazza Mantegna. Il progetto, realizzato con il sostegno del Comune di Mantova e con il supporto della Fondazione Artioli, è stato ideato dalla Compagnia Cod Danza e dalla Compagnia Iuvenis Danza. “Mantova è una citta di grande ispirazione architettonica”, ha detto Greta Bragantini direttrice insieme a Giovanna Venturini della Compagnia Iuvenis Danza, “il tema di questo numero zero e la città come casa: in ogni tappa infatti ci sarà un riferimento minimale a qualcosa di casalingo”. N.e.t. vuole essere coinvolgimento del pubblico in un’esperienza visiva e sonora, trasformazione dello spazio urbano e della sua percezione. “Avremo anche delle danzatrici importanti come Michela Pegoraro, impegnata nel Sottoportico dei Lattonai, che nonostante la giovane età vanta già una carriera di prestigio”, ha dichiarato Chiara Olivieri direttrice della Compagnia Cod Danza. La manifestazione va ad arricchire il palinsesto per l’animazione del centro storico e apre di fatto il ciclo di eventi per animeranno la città per tutta l’estate fino ad arrivare al Festivaletteratura. Nelle prossime settimane verrà definito il programma completo. “In ogni weekend e anche un giorno infrasettimanale ci sarà un evento nel centro storico”, ha affermato il sindaco Mattia Palazzi, “l’intento è di realizzare iniziative sostenibili dal punto di vista economico ma che possano essere replicabili di anno in anno. Settori come quello della danza hanno fortemente subito la pandemia, con un difficoltoso accesso ai ristori e quindi è anche un modo per ridare loro slancio. La cultura è lavoro e come tale va riconosciuto. La danza è un’altra voce culturale che può rendere attrattiva la nostra città”.
Tiziana Pikler