MANTOVA Continuano gli esami orali di maturità ed insieme ad essi i festeggiamenti dei ragazzi che, appena usciti, si lasciano finalmente andare tra gli abbracci degli amici e qualche lacrima di commozione dei genitori. “É andata davvero bene – ci racconta entusiasta Lisa Rasori della 5BE, Liceo Isabella D’Este, indirizzo economico-sociale. – La mia traccia era un grafico che riportava l’aumento della temperatura globale dall’800 ad oggi. Il collegamento più immediato è stato con l’Agenda 2030 e comunque anche gli altri mi sono venuti abbastanza facilmente. Trovo che sia importante che l’esame di maturità offra spunti su tematiche così vicine ai giovani, in fondo siamo noi i protagonisti del futuro”. Lisa parla del suo sogno di entrare a far parte del mondo della ricerca e mentre a chiare lettere dipinge il suo progetto futuro all’interno della facoltà di matematica a Bologna, si leva la voce di una compagna di classe che poco distante grida, con tutta la convinzione possibile, “il tuo, Lisa, sarà sicuramente il prossimo 100!”. Andrea Carra,5AU, indirizzo umanistico, posa col fratello più piccolo Davide, quando la madre chiede loro di fermarsi per immortalare il momento, ci sta. É appena uscito dal portone dell’istituto che l’ha visto studente per 5 lunghi anni. Soddisfatto o qualche rammarico? “Molto soddisfatto, direi. Ero abbastanza in ansia anch’io da principio, ma poi mi son detto che dovevo prenderla con filosofia e le cose sono andate meglio, quanto meno non mi sono lasciato prendere dal panico”. “Tra una settimana dovrò fare il test per accedere a scienze motorie, – continua Andrea – e userò lo stesso sistema per affrontarlo al meglio. Dopodiché vacanze finalmente: mi aspetta la Sardegna dove andrò con i miei amici e la morosa”.
Lo stesso entusiasmo, misto a una ventata di meritato sollievo, si respira di fronte al Liceo artistico, Giulio Romano. Alisea Malagisi, con un coloratissimo mazzo di fiori in mano, ci dice che il suo orale “è andato tendenzialmente bene, solo in mate ho avuto qualche difficoltà ma la commissione mi ha messo a mio agio nonostante tutto. Dal mio spunto, che era una foto di un orologio da taschino, ho analizzato il concetto di tempo come concepito da Italo Svevo nella ‘Senilità’, le guerre lampo, la persistenza della memoria, sino a collegare il fattore tempo nel flusso delle cariche elettriche. In inglese, invece, ho toccato il tema del Modernismo, movimento artistico che ha scardinato il concetto di tempo canonicamente inteso. Mi piace molto quello che è l’ambito umanistico tant’è che mi piacerebbe proseguire gli studi iscrivendomi a Lettere o Conservazione dei Beni Culturali”. Vivienne Grossi Garda, anche lei studentessa del Giulio Romano, 5LA, si dichiara finalmente soddisfatta che l’esame orale di maturità sia tornato ad essere com’era prima del Covid. “È stato un vero e proprio risveglio, ci voleva. L’esame è tornato ad essere un’interazione di qualità tra pari quasi, più che tra studenti e docenti. Se Alisea ha toccato Svevo, io sono andata ad analizzare il problema identitario affrontato da Wilde ne ‘Il Ritratto di Dorian Gray’, dato che la mia traccia consisteva nell’immagine di una lampada che si rifletteva in uno specchio. Il parallelismo con la letteratura italiana è stato semplicemente Pirandello, mentre in fisica ho preso in esame il magnetismo elettromagnetico chiamando in causa nuovamente l’attrazione di Dorian Gray per il suo sembiante che solo all’apparenza rimane intonso”. Se il futuro di queste ragazze è di rimanere in Italia, quanto meno per i primi anni dopo il diploma, c’è chi invece già sogna l’estero, come per esempio Alessia Casonati. “La commissione era composta da prof. piuttosto giovani e questo mi ha aiutata a superare l’ansia con la quale mi sono inizialmente approcciata al colloquio. La mia traccia era una foto di un nido di rondini: immediato è stato il mio collegamento con la poetica del Pascoli, col nido familiare; un pò più forzata la connessione con materie come fisica e mate ma venivi aiutato proprio a ragionare. Finalmente è finita e posso già proiettarmi in un futuro lavorativo o di studio ma comunque all’estero, magari per seguire un corso universitario di lingue orientali”. In via Tasso, di fronte al Carlo d’Arco, incontriamo Lorenzo Andreani, della 5BG, il quale conferma quanto detto dagli altri ragazzi: “la commissione ha voluto aiutarmi ed è stata assolutamente comprensiva. Mi sembra di essere andato abbastanza bene, a parte inglese, dove non ho mai brillato, nemmeno durante gli anni di studio”. Alla domanda se quella scuola abbia disatteso o meno le sue aspettative, Lorenzo dice che probabilmente non la rifarebbe, “benché tutte le esperienze extrascolastiche siano state davvero utili, compreso il percorso alternanza scuola-lavoro”. Progetti per il futuro? “Al 90 % mi cerco un’occupazione, per il restante 10% proseguo gli studi, ma prima una vacanza di sole e mare non me la toglie nessuno”. Gaia Cirelli e Andrea Belladelli, entrambe della 5DG Carlo D’Arco, si fanno fotografare insieme cosparsi di farina e bagnati di spumante fin sopra i capelli; sono felici, manco a dirlo, e pronti per tutte le avventure che il futuro vorrà regalargli, senza dimenticare l’ultima incombenza: la patente di guida. “Io ho l’ansia pure per quella – esordisce Gaia -; tra 10 giorni ho l’esame, dopo però due mesi di vacanze li voglio fare tutti. La maturità è un’esperienza unica nella vita e una certa paura iniziale non te la toglie nessuno. La commissione mi ha aiutato a calmarmi, certo, ma le domande puntigliose non sono mancate, sopratutto in storia e in italiano”. Nel bel verde dell’istituto Bonomi Mazzolari, Giulia Cantoni, appena fresca di maturità, sta festeggiando con amici e parenti, e insieme alla compagna della 5ASS (socio-sanitario), Giulia Sanguanini, che però l’esame l’ha sostenuto il primo luglio. “Io ero più in ansia per gli scritti – spiega Giulia Cantoni – ma mi son detta che alla fine dovevo considerarli come delle verifiche e allora mi sono un po’ tranquillizzata”. Ottimo problem- solving, non c’è che dire. “L’orale è andato benone, tutto sommato; a parte qualche intoppo in inglese, anche i commissari esterni erano collaborativi. Sono stata felice di aver scelto questa scuola e questo indirizzo perché è quello che ho sempre voluto fare nella vita: aiutare gli altri. A settembre ho il test d’ingresso per scienze infermieristiche, qui a Mantova, la sede è di fronte a San Clemente; incrocio le dita perché il mio sogno si possa finalmente avverare (e noi con lei ndr)”.
Barbara Barison