MANTOVA Aveva risposto a un annuncio online sul portale “Subito.it” circa la compravendita di un’utilitaria di seconda mano al prezzo vantaggioso di 1.500 euro. Ma una volta preso contatto con l’inserzionista per lui, però, erano iniziati i guai. A finire vittima di uno dei tanti raggiri perpetrati via web era stato nella circostanza un sessantenne mantovano residente nell’hinterland cittadino. L’uomo, escusso ieri quale persona offesa nel processo per truffa instaurato a carico del sedicente venditore della vettura, era infatti stato indotto da questi, ad effettuare un primo, doppio, versamento a titolo di caparra su una carta ricaricabile “Postepay”.
«Era la fine di luglio del 2020 – ha dichiarato il teste in aula – e siccome avevo nell’immediato necessità di comprare un’auto quella proposta mi era sembrata allettante. Per l’acconto effettuai così due ricariche da 250 euro l’una. Il giorno seguente l’inserzionista – risultato poi senza fissa dimora benché indicasse nell’annuncio di risiedere ad Asola con tanto di indirizzo – mi ricontattò spiegandomi che dovevo versare altre 400 euro per il passaggio di proprietà. Così feci. Infine, saldai i restanti 1.000 euro. Ma da quel momento i tentativi di mettermi in contatto con lui andarono sempre a vuoto, con il telefono, intestato a un ignaro prestanome, sempre irraggiungibile. Così presentai denuncia alla questura di Mantova». Prossima udienza l’8 gennaio.