MANTOVA Tutto bloccato, nonostante l’accordo di programma siglato da anni al ministero dell’ambiente. Il Sin di Mantova, sito inquinato di interesse nazionale, attende alle operazioni di bonifica, ma non senza sollevare un minimo di indignazione da parte degli enti locali. È in forza di questo inspiegabile ritardo che il sindaco Mattia Palazzi e il presidente della Provincia Beniamino Morselli hanno indirizzato un sollecito al ministro Sergio Costa affinché il dicastero ambientale provveda ad accelerare le pratiche per lo stanziamento di 16 milioni, così come pattuito ai tavoli romani di tre anni fa.
Molti sono gli interventi rimasti al palo, taluni urgenti per rendere alla città il proprio patrimonio ambientale, oggi severamente minacciato da decenni di sversamenti soprattutto nelle acque dei laghi, al punto da avere minacciato persino le falde.
«Siamo arrivati al limite della tolleranza. Da qui la ragione del sollecito da parte del sindaco e del presidente della Provincia», commenta l’assessore comunale all’ambiente Andrea Murari.
In particolare, gli interventi finanziati con quei 16 milioni riguardano il progetto di bonifica del canale Sisma, la pulizia dei fondali dei laghi, specie quello di Mezzo e Inferiore, l’elaborazione di un modello idrogeologico per il controllo delle acque di falda, e infine, il benestare per il collaudo della ciclabile di via Brennero, fermo ormai da due anni, in quanto insistente su un terreno inquinato nel perimetro del Sin.