Paralimpiadi. Bulbarelli (Fdi): “Assurdo che siano esclusi atleti con disabilita’ intellettiva. Le Paralimpiadi devono essere veramente inclusive”

MANTOVA  Paola Bulbarelli consigliere regionale (FDI) della Regione Lombardia, raccoglie l’appello dei tanti ragazzi, delle loro famiglie e delle associazioni sportive di appartenenza che lamentano l’esclusione degli atleti con disabilità intellettiva dalle Paraolimpiadi.

Proprio dalla Lombardia è partito l’appello di atleti speciali appartenenti alle categorie II1 e II2 ovvero quelle della disabilità intellettiva e con sindrome di Down.

 

“Questi atleti – spiega Bulbarelli – partecipano a gare internazionali e assise europee e mondiali. I recenti campionati italiani di nuoto svoltisi a Terni, per esempio, hanno coinvolto oltre 350 atleti provenienti da tutta Italia e gli stessi numeri valgono per l’atletica leggera, per non parlare degli sport di squadra, con la nazionale con sindrome di Down che ha vinto i recenti campionati mondiali”.

 

“Il disappunto – prosegue Bulbarelli – si è trasformato in una protesta corretta ed educata ma risoluta, tanto da attivarsi attraverso la piattaforma InGAMES che ha dato vita ad una campagna di presentazione di atleti con disabilità intellettiva II1 e II2 che chiedono sui social e sulla stampa locale, se si ritiene giusto che questi atleti siano esclusi dalle Paraolimpiadi”.

 

In veste di consigliere regionale Paola Bulbarelli, con un passato di azzurra di pattinaggio artistico, sostiene pienamente la presa di posizione di questi giovani e del loro ambiente sportivo, rivolgendosi da subito alle istituzioni perché si attivino presso gli organismi sportivi competenti affinché questa limitazione sia tolta e Los Angeles diventi il prossimo appuntamento del calendario internazionale per questi splendidi atleti.

 

“Un’olimpiade che ha incluso chiunque – conclude Bulbarelli -, non può permettersi di precludere l’accesso agli atleti con disabilità intellettiva, ragazzi che si allenano seriamente, ogni giorno, affrontando infiniti sacrifici con le loro famiglie ed allenatori e che conseguono risultati tecnici prestigiosi, non possono essere vittime di questa ingiustizia”.